L’attesa Un’altra notte in balia delle onde per il mercantile in avaria

I soccorsi tardano ad arrivare a causa delle condizioni meteo, e nonostante le onde alte sei metri, il vento a 80 chilometri orari, i motori in avaria e una nuova notte trascorsa in una situazione di emergenza al largo delle coste egiziane, il morale a bordo della Jolly Amaranto è alto, tanto che il comandante Federico Gatto, ha trovato finalmente il modo di sciogliere la tensione con una domanda: «Cosa ha fatto il Genoa». «Finchè sono sulla mia nave mi sento sicuro - dice anche -. O c’è l’elicottero o restiamo qui». Ma l’elicottero contattato dagli armatori proprio per trarre in salvo i 21 uomini dell’equipaggio ed il cane Athos, la mascotte, anche iero non ha ricevuto l’ok al decollo a causa del maltempo, che in Egitto avrebbe già provocato una decina di vittime.
Per l’aggancio si è attesa l’alba di oggi e saranno poi necessarie circa 18 ore di navigazione per raggiungere la zona davanti al porto di Alessandria d’Egitto. L’arrivo, salvo variabili dettate dalle condizioni meteo-mare, dovrebbe avvenire nella nottata tra oggi e domani e al momento è previsto che la nave resti all’ormeggio in rada dato che il porto di Alessandria è chiuso e sulla base dei bollettini meteo si esclude la sua riapertura proprio fino a martedì.
Ieri il direttore di macchine, con altri due addetti, aveva trascorso alcune ore cercando di aprire i punti di ispezione del motore per raccogliere i dati da trasmettere all’analisi dell’ufficio tecnico della Ignazio Messina.

Si cercava di individuare il guasto per riparare i motori e ripartire. Tuttavia il rollio provocato dalle onde non ha permesso sufficiente stabilità per poter lavorare. Ora si tratta solo di aspettare. Tra le onde e il buio, a 70 miglia di da Alessandria e 30 dalla costa egiziana.

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