L’auto traina la ripresa dell’industria

da Milano

L’industria italiana è in buona salute: lo indica il «termometro» rappresentato dai dati di maggio su ordinativi e fatturato, resi noti dall’Istat.
Particolarmente positivi gli ordini, con un'impennata del 16,1% su maggio 2005: è il picco massimo dall'ottobre 2000. Bene anche il fatturato, cresciuto del 12,2% su base tendenziale: un dato che rettifica il cedimento dello 0,6% di aprile inserendosi in un trend positivo (+14,5% a marzo, +8,1% a febbraio). La ripresa è trainata soprattutto dai mezzi di trasporto (fatturato: +29,2% tendenziale) e in particolare dagli autoveicoli, determinanti nell'industria italiana. A maggio, infatti, il fatturato di questo segmento è aumentato del 36,7% sull'anno, una crescita dovuta per il 25,9% alla componente nazionale e per il 38,3% a quella estera. Tra gli ordinativi, la palma spetta alla produzione di metallo e oggetti in metallo (+30,1%). Ma gli aumenti sono generalizzati, a testimonianza della tenuta del made in Italy: l'incremento complessivo deriva infatti per il 19,1% dal mercato estero. E secondo le proiezioni dell'Isae stilate sulla base di un miglioramento della fiducia delle imprese, una fase di accelerazione è prevista per l'industria nel terzo trimestre.


Il ministro dello Sviluppo economico Pierluigi Bersani, parla di «uno sforzo da parte delle imprese italiane che va incoraggiato» legato allo spostamento «verso i segmenti di mercato più qualitativi e con prezzi unitari più elevati».

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