Cronaca locale

L’autovelox non perdona: multe per 17 milioni

Vigili e polizia in campo, diciotto mesi di controlli sulle strade di Milano e Monza: oltre 89mila le infrazioni Sul territorio tredici postazioni anti-velocità, in Lombardia diciassette. Al Sud 5 regioni non ne hanno neanche una

Milanesi costretti a tirare la cinghia per pagare le multe fatte con gli autovelox. In un anno e mezzo si sono visti recapitare a casa sanzioni da 17 milioni e 121.303 euro dopo essere stati fotografati mentre superavano, magari per un soffio, i limiti di velocità. Una cifra di gran lunga più elevata rispetto a quelle di molte altre province. Basti pensare che nel capoluogo le postazioni fisse degli autovelox superano quelle presenti nelle otto regioni del Sud. In tutto, le infrazioni rilevate con dispositivi elettronici nelle province di Milano e Monza sono state 89.214 nell’arco di 18 mesi. Una cifra che include le multe della Polizia stradale e dei vigili di Milano e della città brianzola. A infierire di più, come ammontare delle sanzioni, è stata la Stradale, che ha fatto pagare ai milanesi la bellezza di 11 milioni e 759.761 euro, di cui 9 milioni e 261.858 nel 2008 e 2 milioni e 497.903 nei primi otto mesi del 2009. A essere più colpite sono state le auto, con ben 35.414 multe, mentre 1.028 hanno riguardato autotreni e autocarri, 245 le moto e 140 gli autobus.
In tutto 36.827 verbali, superati come numero dalla Polizia locale di Milano, a quota 52.310. Anche se, trattandosi di multe fatte soprattutto in città, dove la velocità è più limitata che in tangenziale, l’ammontare complessivo è inferiore: si tratta di «soli» 5 milioni e 353.623 euro, di cui 3 milioni e 478.382 nel 2008 e 1 milione e 875.241 nel 2009. A Monza invece le sanzioni sono state solo 77 in un anno. Anche se va precisato che i vigili del capoluogo brianzolo non utilizzano gli autovelox ma solo i telelaser, che richiedono la presenza di un agente in grado di controllare il funzionamento dell’apparecchiatura elettronica. E dunque non possono fare multe «a raffica» a tutte le ore del giorno e della notte. Nel resto della provincia di Milano e della Brianza però gli automobilisti non hanno vita facile. In tutto gli autovelox fissi, presenti cioè tutto l’anno, sono 13, contro gli 11 dell’intero Sud Italia, dove in cinque regioni non ce n’è nemmeno uno: Molise, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna.
Tenuto conto che in tutta la Lombardia ce ne sono 17, la nostra regione si posiziona al terzo posto nella classifica italiana. Cioè dopo la Toscana, con 28 postazioni, e il Lazio, con 21. Anche se una volta schivati gli autovelox fissi, gli automobilisti devono fare attenzione anche a quelli mobili, che la Polizia stradale posiziona ogni settimana in un punto diverso. Prendendo in considerazione due settimane campione, in Lombardia ce ne sono stati 138, cioè di più che in Campania, Puglia, Molise, Sicilia e Sardegna messe insieme, che sommate arrivano a quota 123. Ma a rendere la vita impossibile agli automobilisti lombardi non ci sono solo gli autovelox. Soprattutto chi viaggia in autostrada deve fare anche attenzione ai temibili tutor, in grado di stabilire la velocità media di un veicolo in un determinato percorso. Tra le regioni che ne hanno di più, la Lombardia si classifica al secondo posto con otto apparecchi, preceduta dall’Abruzzo che ne ha nove e a pari merito con la Campania.

Anche in questo caso, la distribuzione dei tutor sul territorio italiano è tutt’altro che equilibrata: se alcune regioni ne hanno decisamente troppi, altre dieci invece non ne hanno neppure uno.

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