Roma

L’autunno caldo del candidato Veltroni

Sarà un percorso in salita quello che il sindaco dovrà affrontare nei prossimi mesi. E non solo perché le città che Veltroni visiterà durante il suo tour come candidato alla segreteria del Pd non sono tutte in pianura, ma soprattutto perché la situazione politica in Campidoglio si presenta di difficile gestione. E prima o poi i nodi vengono al pettine. Rifondazione è infatti sempre più agguerrita nel condurre le sue battaglie che spaziano dai quartieri a luci rosse alla sicurezza, passando per il precariato. Battaglie che spesso trovano un avversario proprio nel primo cittadino. Tanto che dopo l’incontro con il sindaco di lunedì, il Prc ha chiesto un nuovo tavolo fra tre mesi per verificare se Veltroni rispetterà gli impegni presi su ciascuno di quei temi.
Ma la sinistra radicale avrà modo anche prima di far valere le sue opinioni. Il consiglio comunale riaprirà giovedì 13 settembre. Dalla settimana successiva incomincerà in Aula il dibattito sul Dpef. Se a livello nazionale Rifondazione ha già organizzato una manifestazione contro il protocollo sul welfare per il 20 ottobre, è presumibile che anche a Roma la discussione sarà piuttosto accesa. E, considerati gli impegni in giro per l’Italia come candidato leader del Pd, non ci sarà sempre il sindaco in consiglio comunale a sorvegliare la sua maggioranza, che negli ultimi mesi spesso si è trovata in difficoltà proprio a causa delle prese di posizione di Rifondazione. Ma tutto il centrosinistra, almeno fino al 14 ottobre, sarà indaffarato nella stesura delle liste da presentare alle primarie per il Pd, che si terranno quel giorno in tutta Italia. Spazio libero, quindi, all’opposizione, che si presenta agguerrita, soprattutto sui temi delle tasse e della sicurezza, tanto che Fi ha già in calendario per ottobre il Legality day.
Veltroni deve, però, fare i conti anche con i minisindaci. Dopo mesi di proteste sollevate dagli stessi presidenti, che chiedevano più risorse e la possibilità di attuare in alcuni settori il decentramento, il 10 luglio, Comune e presidenti di municipio avevano deciso di costituire la Consulta dei municipi, che avrebbe avuto il compito di riorganizzare i parlamentini entro il 30 settembre. Mancano circa 20 giorni e la data stabilita come termine per i lavori della commissione sta slittando. A fine agosto ancora si stava discutendo sul chi dovevano essere i rappresentanti delle circoscrizioni all’interno della Consulta. Intanto, però, Sandro Medici (Prc), presidente del X municipio, proprio ieri, è tornato a chiedere che «nel prossimo bilancio si riducano i finanziamenti per i grandi enti culturali cittadini e si utilizzino queste risorse per una campagna di promozione culturale da affidare alle municipalità». Se questo non bastasse, è in programma un rimpasto in giunta. L’attuale assessore capitolino alla Famiglia, Lia Di Renzo (Dl), lascerà il suo posto. Si dovrà, quindi, cercare una donna che svolga quel compito.

Nuova persona, nuovi equilibri.

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