Gian Piero Scevola
LEcuador che non taspetti: sornione, attento, furbo, decisivo nel momento in cui si doveva essere decisivi. La Polonia che invece sorprende negativamente: vulnerabile in difesa, troppo manovriera a centrocampo, inconcludente in fase offensiva. Insomma, la brutta copia della bella Polonia che aveva così ben impressionato nella fase eliminatoria. La sintesi della partita che ha visto i sudamericani imporsi per 2-0 è tutta in queste considerazioni. LEcuador ha presentato la stella Delgado in grande spolvero, un eccellente Carlos Tenorio, un De La Cruz ispirato, un sorprendente Kaviedes (ex perugino) e un complesso omogeneo, ben affiatato, capace di addormentare il gioco con tocchi allapparenza leziosi, ma pronto a ripartenze veloci e velenose.
Deludono invece i polacchi, con Zurawski troppo piantato sul terreno e il figlio darte Smolarek mai decisivo, malgrado le belle promesse. Parte bene la Polonia e al 15 una punizione di Krzynowek finisce alta. Il gol arriva al 24, su rimessa laterale, Delgado corregge di testa e, ancora di testa, Carlos Tenorio batte Boruc, anticipando i troppo statici difensori centrali avversari. LEcuador ci riprova subito e al 28, ancora su rimessa laterale, questa volta è lincontenibile Carlos Tenorio che semina il panico e, dalla linea di fondo, innesta Delgado che però alza troppo la mira e grazia Boruc. Il tiro di De La Cruz respinto (33), la punizione di Mendez (38) e quello parato a Valencia (42) legittimano la supremazia dellEcuador.
Nella ripresa la Polonia ci mette cuore e orgoglio, va in gol con Sobolevski, ma larbitro annulla per un fuorigioco che non cè.
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