L’effetto Musumeci riesce solo a metà

Il transfuga di An ottiene un successo personale con il 5% dei consensi ma la sua lista non raggiunge il quorum

Mariateresa Conti

da Palermo

Il suo obiettivo era il 5 per cento. E, a livello personale, l'ha centrato, con buona pace del «Musumeci chi?» con cui Gianfranco Fini aveva liquidato il suo strappo, durante la campagna elettorale per le politiche. Ma il suo successo è tutto personale. Già, perché pur crescendo numericamente rispetto alle politiche, Alleanza siciliana - il partito da lui stesso creato - tranne che nella roccaforte della sua Catania, non ha neppure sfiorato il quorum del 5 per cento necessario per avere almeno un rappresentante nel Parlamento siciliano.
Mostra i suoi effetti sul risultato della Casa delle libertà per la presidenza della Regione lo strappo di Nello Musumeci, leader storico di Alleanza nazionale sino alla rottura con il partito di Fini (è stato segretario regionale, eurodeputato, presidente della Provincia di Catania) candidato presidente in proprio con Alleanza siciliana, movimento da lui stesso fondato e al «debutto» delle urne appena un mese fa, nella corsa al Senato. Cuffaro ha vinto, e non certo di misura. Ma la riduzione da 20 a 10 punti (rispetto alle regionali del 2001) dello scarto tra lui e il candidato dell'Unione è indubbiamente in parte attribuibile proprio alla discesa in campo di Musumeci. «L'affluenza bassa - ha rimarcato lo stesso Cuffaro - ci ha penalizzato, e il 5 per cento raccolto da Musumeci è sicuramente un voto di centrodestra».
Un successo tutto personale, dunque, quello dell'ex leader di An uscito dal partito di Fini in aperta polemica (anche sulla ricandidatura a presidente della Regione di Salvatore Cuffaro) e fondatore di un terzo polo autonomista che ha raccolto qua e là larghi pezzi di dissenso rispetto alla politica tradizionale. «Dai primi parziali risultati - è stato ieri il commento a caldo di Musumeci - si evidenziano la scarsa affluenza alle urne, che va letta come crescente disaffezione dei siciliani verso l'arroganza del sistema partitocratico, e il consolidamento dell'elettorato di Alleanza siciliana, che in alcuni casi tende a raddoppiare rispetto alle elezioni per il Senato del mese scorso. Chi sperava che alle regionali Alleanza siciliana sarebbe scomparsa deve ricredersi. Il nostro movimento è ormai accreditato come soggetto politico d'opinione presente ovunque nell'Isola. Quanto alla presidenza appare chiaro che il voto disgiunto è stato espresso in maniera molto contenuta, tanto per disinformazione, quanto per la martellante propaganda e il pesante condizionamento dei partiti della Cdl».

Proprio su questi presunti tentativi di condizionamento del voto da parte di alcuni «pezzi» del centrodestra Musumeci ha preannunciato, nei giorni scorsi, la presentazione di un dossier. Ma bisognerà vedere quali effetti sortiranno i tentativi di ricucitura che già Forza Italia ha messo in campo durante la campagna elettorale.

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