Si trovano per l85 per cento a Roma i 18mila immobili che lEnasarco venderà a partire da settembre-ottobre del 2010. Si tratta di 17mila appartamenti e mille unità commerciali del valore di mercato di 6 miliardi, ma dalla vendita dei cespiti, prevalentemente agli inquilini, si attendono entrate tra i 4 e i 4,5 miliardi, secondo le stime indicate dal presidente Brunetto Boco e dal direttore generale carlo Felice Maggi. In questi giorni saranno bandite le gare tra le banche interessate ad erogare i mutui per gli acquisti: i quattro istituti coinvolti sono Bnp Paribas, Intesa Sanpaolo, Monte del Paschi di Siena e Ubi. Linvenduto sarà conferito a fondi immobiliari.
La maxioperazione è stata decisa perché, come ha spiegato Maggi, il patrimonio immobiliare rendeva solo l1 per cento allanno a fronte di una gestione sempre più complicata, considerando le morosità e la manutenzione. Lobiettivo oggi è vendere il 70 per cento degli immobili residenziali agli inquilini che «stanno dando segnali molto positivi», ha detto. La procedura prevede che a gennaio si concluda liter preparatorio con le stime e la verifica dellagenzia del territorio; in due anni si completerà il piano. I proventi verranno impiegati per «riqualificare il patrimonio», come con lacquisto recente della galleria Sordi a Roma.
Lobiettivo della fondazione Enasarco è quella di rendere più efficienti i propri investimenti per garantire il miglioramento dei rendimenti e lorganizzazione. Anche sul fronte degli asset mobiliari, infatti, Enasarco intende «uscire dai vecchi prodotti strutturati e investire sul modello dei grandi fondi americani», ha spiegato maggi. Si tratta di una cifra attorno ai 3 miliardi da impiegare in tre-quattro anni. Già, sono state acquistate quote in fondo ad alto rendimento come omicron e omega, in prospettiva si può pensare a «creare dei fondi 100 per cento Enasarco di tipo non speculativo e senza usare la leva del debito», ha detto il direttore generale.
La fondazione Enasarco eroga attualmente circa 200 mila prestazioni, con un saldo previdenziale e assistenziale, nel 2008, rispettivamente di 6,6 milioni e 40 milioni; nel 2009, di -19 milioni e +33. «Enasarco - assicura il presidente Boco - è una cassa sana, in grado di soddisfare pienamente il requisito di stabilità e garantire prestazioni sicure agli iscritti».
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