L’Era glaciale è sempre più calda

Alessandra Miccinesi

Il cinema e altri simboli. Con Il regista di matrimoni, film politico e pirandelliano sull’Italia di oggi, una nazione di registi dove comandano i morti - l’arte del montaggio sposa la celluloide al digitale arricchendo il cinema personale di Marco Bellocchio di un nuovo capitolo visionario fatto di immagini non finite, surreali e poetiche che galleggiano in una bolla temporale di apparente sospensione (dimensione onirico-fiabesca che trasforma la Sicilia de folklore in una terra magica) rimandando lo spettatore ad atmosfere vagamente felliniane. Dopo «L’ora di religione» il cineasta dallo sguardo ancora puro e ribelle affida il ruolo del protagonista a Sergio Castellitto, suo alter ego, perfetto nel ruolo di Franco Elica, un regista in crisi ma non rassegnato.
L’uomo, frustrato per il matrimonio della figlia con un fervente cattolico e in piena crisi d’ispirazione (il suo remake dei Promessi Sposi è a un punto morto), fugge in un paesino della Sicilia dove fa strani incontri: quello con il collega Smamma (Gianni Cavina) cineasta che si finge defunto per ottenere riconoscimenti postumi («meglio sparire, da morti contiamo di più»), e un regista di matrimoni impegnato nella realizzazione del filmino relativo alle nozze della principessa Bona Gravina di Palagonia (Donatella Finocchiaro) costretta da suo padre (Sami Frey) a un matrimonio d’interessi. Tra la principessa triste ed Elica sboccerà una passione alimentata anche dalle suggestioni manzoniane (in 13 sale).
Meno simboli e più corporeità per Mater natura di Massimo Andrei, film applaudito alla 20ma settimana internazionale della critica lagunare e interpretato da Maria Pia Calzone, Vladimir Luxuria, Luca Ward, Valerio Foglia Manzillo e Enzo Moscato. Tra sceneggiata e musical la commedia affronta il tema del travestitismo e dell’amore transex, condizione fino a ieri considerata tabù, oggi sdoganata anche negli Usa («Transamerica»).
Atmosfera caldissima e risate sottozero per L’era glaciale 2, sequel diretto con mano ferma da Carlos Saldanha. A quattro anni dall’uscita di «Ice age», più uniti che mai e pronti ad affrontare il disgelo (sia geologico che sentimentale), i simpatici eroi a 4 zampe doppiati dalle voci di Pino Insegno, Leo Gullotta, e Claudio Bisio devono vedersela con lo scioglimento dei ghiacci nella valle: pronti a sfidare le loro intime paure, ecco sfilare sul terreno scivoloso il mammuth Manny, il bradipo Sid, la tigre Diego, e lo scoiattolo preistorico Scrat con la sua ghianda. Nella lunga marcia per la sopravvivenza si uniranno al gruppo la dolce mammuth Ellie e i due fratellini adottivi, gli opossum Crash e Eddie, chiara metafora di famiglia allargata anche al cartoon (in 34 sale e in originale al Metropolitan).
Direttamente dalla Berlinale, dove ha conquistato l’Orso d’argento e il premio per il miglior attore Moritz Bleibtreu, arriva sugli schermi di Eurcine, Giulio Cesare, Holiday e Quattro Fontane Le particelle elementari di Oskar Roehler.

Tratto dal romanzo di Michel Houellebecq, il film con Christian Ulmen, Martina Gedeck e Franka Potente è un mélo basato sulle storie di sesso e d’amore dei fratellastri Bruno e Michael, assai diversi per educazione e cultura, considerati entrambi dalla società dei relitti emotivi. Da non perdere.

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