L’eroina antiabortista: «Avrò un figlio down» Ma era tutta una balla

WashingtonMamma ad ogni costo, anche se non c’è il minimo presupposto.
Gli ultimi due mesi di gravidanza di una «ragazza madre», decisa a mettere al mondo una creatura condannata a morire, hanno tenuto circa un milione di persone col fiato sospeso. Tutte attaccate al blog di Beccah Beushausen, 26 anni, assistente sociale di Mokena, alla periferia di Chicago. Magari non tutte, ma a migliaia le visite degli antiabortisti.
Beccah è diventata una specie di «madre coraggio»: la gente le mandava, presso una casella postale di Oak Lawn, fotografie dei propri figli, storie di malattie infantili da far accapponare la pelle, citazioni bibliche, inni religiosi e un’infinità di regali per Aprile Rose, la futura neonata.
Due domeniche fa Beccah scrive su littleoneapril.blogspot che la bimba miracolo era nata in casa, ma deceduta poche ore dopo il parto. Nel giro di poco sono più di un milione di persone ad accedere al sito.
Il problema vero, però, è che non c’è mai stata nessuna gravidanza: April Rose non è diventata un angelo per il semplice motivo che non è mai esistita. La gravidanza non è stata che la fantasia di una donna malata di testa e ossessionata antiaborista.
La scoperta dell’inganno è avvenuta grazie alla fotografia di puerpera e neonata che Beccah ha pubblicato dopo il teorico parto. «Ho un bambolotto simile in negozio - ha detto al Chicago Tribune Elisabeth Russell, una produttrice di bambole di Buffalo che da settimane seguiva il blog della Beushausen -: come ho visto la fotografia mi sono resa conto che si trattava di una truffa».
«So d’aver sbagliato, mi spiace aver ingannato la gente - ha ammesso Beccah -. Mi sto rendendo conto di ciò che ho fatto leggendo le e-mail di odio che ricevo ora».
Nel tentativo di trovare una scusa plausibile, Beccah Beushausen ha spiegato d’avere realmente perso un bambino nel 2005 e d’essersi inventata la storia della gravidanza difficile, di volerla raccontare online a partire dal marzo scorso per motivare le donne a evitare l’aborto.
«Mi è sempre piaciuto scrivere, ma quando ho superato i centomila lettori in una settimana ho perso il contatto con la realtà». Una bugia tira l’altra.
«Mi sento sfruttata - ha commentato Jennifer McKinney, un’antiaborista del Minnesota che gestisce il blog mycharmingkids.net -. Beccah mi ha chiesto sostegno e ho girato sul suo sito circa undicimila seguaci di Twitter che hanno cominciato a pregare per lei». Rachel Meyers, compagna di università di Beccah e madre di una bimba morta durante il parto, si è messa a produrre magliette per raccogliere denaro. Il denaro è stato donato, su richiesta di Beccah Beushausen, a una clinica che si occupa di gravidanze difficili. La donna in gravidanza immaginaria non ha approfittato finanziariamente della fama ottenuta. Tutti i regali per April Rose - completini, copertine, lettini, passeggini, pannolini - sono stati donati a un’associazione di beneficenza.
«Non rimpiango d’aver passato gli ultimi due mesi a parlare quotidianamente con Beccah perché nei giorni scorsi mi sono resa conto che è una donna sola e bisognosa di tanto affetto.

- ha spiegato Rachel Meyers -. La scoperta della bufala che si è inventata l’ha distrutta. Conta di chiedere scusa a tutti e lo farà non appena si sarà ripresa. È stata ricoverata al Community Hospital di Palo Heights tanto era stressata».

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