L’Espresso in crisi taglia i giornalisti

FORBICE Per Mediobanca i previsti 140 milioni di risparmio rappresentano il 17% dei costi totali

L’Espresso in crisi taglia i giornalisti

Il piano di riduzione dei costi da 140 milioni annunciato lunedì dal gruppo editoriale L’Espresso e accolto con entusiasmo dalla Borsa - il titolo ieri ha guadagnato il 4,17% -, entra oggi nel vivo della «questione giornalisti»: a Repubblica si tiene infatti l’assemblea dei redattori, dopo l’incontro fra azienda e comitato di redazione, che di fatto ha aperto la stagione delle procedure sindacali, propedeutiche all’annunciato ridimensionamento del personale. «L’ipotesi è quella di una possibile richiesta dello stato di crisi - afferma il comitato - ma la trattativa è ancora tutta da iniziare: per i poligrafici invece gli accordi sono già stati conclusi, e anche buona parte degli interventi che riguardano l’organizzazione sono già stati realizzati». Per la sola Repubblica i tagli ipotizzati 90 persone su 470, secondo fonti Reuters. Ma il sindacato frena su qualunque numero.
Il nodo dunque è quello dei tagli al personale giornalistico, che più di un analista, però, considera non facilmente realizzabili nei tempi brevi, ritenendo più probabile che la riduzione di costi si verifichi in un arco temporale più ampio di quello prospettato, nel 2011 anziché nel 2010.
Mediobanca, dal canto suo, pur mantenendo il giudizio «neutral» sul titolo, sottolinea che le misure approvate sono «superiori alle attese», anche considerando i tagli già annunciati nel 2008. Inoltre, la banca evidenzia che i 140 milioni previsti dal piano, la cui regia è dell’ad Monica Mondardini, corrispondono al 17% del totale dei costi del 2008. Al contrario, fa notare un analista, i 200 milioni di tagli già annunciati da Rcs, benché superiori in termini assoluti, corrispondono soltanto all’8% circa dei costi totali. Nel dettaglio, il piano approvato dal cda dell’Espresso, prevede che i costi industriali siano ridotti del 22%, grazie, tra l’altro, alla completa riorganizzazione della struttura produttiva, mentre sugli altri costi - compresi quelli redazionali - il risparmio sarà del 15 per cento.
Ma non tutte le riorganizzazioni sono indolori. Sono preoccupati, ad esempio, i dipendenti dell’Editoriale Fvg, sempre del gruppo Espresso, dopo avere appreso che a Padova sta per essere installata una rotativa proveniente dal centro stampa di Bologna, utilizzata fino a poco tempo fa da Repubblica, e che dal 2010 - anche se la notizia non ha ricevuto conferma ufficiale dal gruppo - dovrebbe stampare il Messaggero Veneto di Udine e il Piccolo di Trieste.

Questo comporterà, affermano i dipendenti, il sacrificio di numerosi posti di lavoro, oltre ai contraccolpi sulla diffusione e sulla raccolta pubblicitaria dei due quotidiani, inevitabilmente penalizzati dai nuovi orari soprattutto per quanto riguarda l’informazione locale «dell’ultima ora».

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