I piani nazionali di rilancio economico arrivano, oggi e domani, allesame dei ministri finanziari europei. Stasera lEurogruppo e domani lEcofin daranno le prime valutazioni sulle misure anticrisi varate nelle ultime settimane in diversi paesi dellUnione, compreso il decreto approvato venerdì scorso dal Consiglio dei ministri. Scontato il «sì» agli incentivi italiani allacquisto di auto, moto ed elettrodomestici, che saranno illustrati a Bruxelles dal ministro dellEconomia, Giulio Tremonti. Da parte della Commissione arriverà anche il consueto invito a non cedere più del dovuto sul fronte dei conti pubblici.
Meno scontata, al contrario, la valutazione di Eurogruppo ed Ecofin sullandamento della crisi economica e finanziaria. I mercati finanziari restano molto fragili e lerogazione del credito alleconomia reale non è ripresa a livello soddisfacente. Si aprirà il dibattito sulla creazione di bad bank nazionali, in cui raccogliere i titoli tossici, ma le idee in proposito ancora non coincidono. I ministri finanziari prepareranno anche la posizione europea in vista del summit del G7/G8 che avrà luogo a Roma, sotto la presidenza italiana, nel fine settimana. Il tentativo del summit è di evitare il sorgere di pressioni protezionistiche da parte dei Paesi in difficoltà. Preoccupa, nonostante le successive assicurazioni della Casa Bianca, lo slogan buy american (comprate prodotti americani) della nuova amministrazione statunitense.
Sui banchi dei ministri finanziari dellEurogruppo giungerà oggi un documento preparato dalla Commissione, in cui emerge un dato molto preoccupante: in Europa, nei quattro mesi che vanno dallottobre 2008 alla fine del gennaio 2009, i settori industriale e delle costruzioni ha perso 130mila posti di lavoro. Gli stessi due settori hanno fatto registrare - nellanno intercorso fra il novembre 2007 e il novembre 2008 - un crollo produttivo valutato in 150 miliardi di euro. Numeri molto pesanti, anche alla luce del fatto che la crisi economica dovrebbe durare almeno per lintero anno.
In particolare, la Commissione definisce «drammatica» la situazione nel comparto dellautomobile e nellindotto. «La contrazione della produzione nel settore dellindustria automobilistica - osserva il documento della Commissione - ha un immediato effetto negativo anche sulloccupazione nelle aziende fornitrici». Il settore auto sarà caratterizzato nel 2009 da «una caduta della produzione totale di veicoli, con una potenziale ripresa solo nel 2010 e nel 2011; nel frattempo - osserva la Commissione - cè un significativo rischio di chiusura degli stabilimenti in diversi stati dellUe».
In Europa, le vendite di automobili potrebbero subire questanno una contrazione valutata fra il 12% e il 18% (1,5-2,5 milioni di vetture); una tendenza negativa che dovrebbe colpire anche i veicoli pesanti e le moto. A rischio le aziende dellindotto: secondo la Commissione non si può escludere che possa chiudere una ogni dieci.
Male anche il settore delle costruzioni, e la Commissione ricorda che proprio i comparti automobilistico e delledilizia hanno un impatto molto elevato sullandamento del ciclo economico. A pesare sulle imprese dellauto e delle costruzioni anche la stretta creditizia.
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