Roma - Un’intervista per dire che il fisco prenderà di mira le famiglie non può essere un caso in un momento come questo. Giuseppe Vegas, ex viceministro all’Economia ed esponente di Forza Italia dà una lettura politica di quanto annunciato dal direttore generale delle Entrate, Massimo Romano, e cioè una stretta dei controlli fiscali sulle famiglie. Che considera un messaggio a chi si oppone ai Dico.
Come ha interpretato l’intervista di Romano?
«Se diamo una lettura politica, io ci vedo una sorta di intimidazione nei confronti della parte del Paese che difende la famiglia tradizionale e che si oppone ai Dico. Una cosa imbarazzante, anche perché cade in un momento in cui tutti dicono che la famiglia andrebbe tutelata».
Non pensa che potrebbe semplicemente essere un modo come un altro per combattere l’evasione?
«A me pare che questo governo sia ossessionato, un caso di studio per gli psicologi. Partono dall’idea che il contribuente medio si inventi tutti i mezzi per evadere. E questa mentalità ci ha portato a cose moralmente inaccettabili come i meccanismi di controllo sull’apertura delle partite Iva. Per loro chi lo fa è un potenziale evasore e non un professionista».
Cosa fareste voi se foste ancora al governo?
«Intanto cito un dato interessante che comparirà con la prossima trimestrale di cassa e che è stato calcolato anche dall’Isae. E cioè che la pressione fiscale quest’anno potrebbe attestarsi al 42,1 per cento del Pil. Un livello assolutamente pericoloso perché significa sottrarre alle famiglie una capacità di spesa elevatissima e così pregiudicare la crescita del sistema Italia. Io, più che annunciare misure di questo tipo cercherei di contenere il prelievo fiscale».
Però la sinistra vi accusa di avere fatto una politica di condoni e si attribuiscono il merito del boom nelle entrate fiscali...
«Io non credo che i contribuenti si siano convinti a pagare le tasse perché hanno visto la faccia di Visco in televisione. Credo piuttosto che negli anni precedenti sia stata acquisita della nuova base imponibile. E quindi non vanno troppo demonizzati i condoni, visto che ci hanno permesso proprio di far emergere aree di evasione che erano cresciute con i precedenti governi di sinistra».
Tornando a Romano, pensa che sia l’annuncio di una politica fiscale contro la famiglia?
«Io dico che se vogliono prendere questa strada senza penalizzare la famiglia non possono che trarre le logiche conseguenze sul resto della politica fiscale. E cioè devono introdurre il quoziente familiare (sistemi di calcolo del reddito imponibile che favoriscono i nuclei più numerosi, ndr). Poi, se proprio se la vogliono prendere con il padre che regala la Porsche al figlio, allora passino dal sistema attuale che tassa i redditi a uno che tassi i beni.
Crede che il governo ridurrà la pressione fiscale?
«A me sembrano molto impegnati su come spendere i soldi e molto meno su come restituirli ai cittadini».
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