L’ex benzinaio precario ora fa il petroliere

Da benzinaio precario a piccolo petroliere. Piero Zoboli, 66 anni, modenese, assieme al figlio Roberto (31) ha aperto una propria compagnia di distribuzione, l’Asef, società fondata da ex addetti ai distributori con contratti «parasubordinati». Una scommessa lanciata per scardinare il rapporto compagnie-gestore della stazione di servizio. «Per nove anni - racconta -, avevo lavorato in un impianto della Total. L'idea me la diede Giuseppe Genivi, nel '99. Era nella Faib, sindacato autonomo della Confesercenti: aveva capito che per i gestori questo è l'unico modo per diventare proprietari degli impianti». All'estero, in particolare in Francia, la cosa è alquanto comune.
«Il sindacalista si era scontrato con le compagnie, persino con la stessa Confesercenti, fu costretto a dimettersi, tre anni fa è scomparso. Noi siamo dirigenti Faib locali, abbiamo lavorato perchè il comune di Modena ci mettesse nelle condizioni di concorrere alla pari con le compagnie per l'assegnazione delle aree pubbliche». Nella città della Ghirlandina una seconda società sta per iniziare i lavori di costruzione di un altro distributore. «Speriamo che in tanti facciano propria la nostra idea, la categoria deve capire che è la sola maniera per sopravvivere. In genere il proprietario di un terreno lo affitta alla compagnia petrolifera, che costruisce e in pochi anni ammortizza il costo. In Italia in pochi si erano mosse a titolo individuale, noi siamo i primi come società».
Quattromila metri quadri a un chilometro dal centro, con quattro pompe di carburanti tradizionali, due di metano, autolavaggio, negozio di prodotti per auto, servizio e assistenza gomme, piccola manutenzione, bar e tavola calda. «Come una stazione autostradale.

Abbiamo speso 2 milioni e 200mila euro, finanziati dalle banche, grazie alle istituzioni». Per i benzinai il guadagno è di appena 4 centesimi lordi al litro, per i cinque soci emiliani gestendo direttamente la compagnia, diventa superiore ai 10.

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