L’ex Borletti è ormai un problema Da fabbrica a rifugio per disperati

Da motore dello sviluppo economico del capoluogo meneghino nel secondo dopoguerra, ad esempio di degrado e abbandono del tessuto urbano di oggi. L’ex fabbrica Borletti di via Costanza, un tempo fiore all’occhiello della meccanica di precisione dell’industria milanese, continua ad essere ancora oggi il rifugio di disperati.
Nonostante i pesanti lucchetti, più volte scardinati e puntualmente risistemati, e le porte rigorosamente sbarrate gli abusivi continuano ad occupare la palazzina. Non potendo più accedere dalle entrate principali gli occupanti hanno trovato un nuovo sistema per poter entrare all’interno dell’edificio. Da via Gessi, sfruttando come appoggio un ex centralina dell’elettricità, gli abusivi scavalcano il muro di cinta che costeggia la struttura e, camminando sulla tettoia di eternit, accedono all’interno. «Per sapere se sono dentro - spiega Gianraffaele Lomazzo - basta vedere se le finestre sono aperte». E alle 10 di ieri mattina arriva la prova che qualcuno c’è: la finestra è completamente spalancata.
Da anni i residenti di piazza Irnerio denunciano l’occupazione abusiva dell’ex fabbrica e circa due anni fa sembrava che la soluzione fosse finalmente vicina. Dopo l’ennesima petizione, la proprietà, l’hotel Marriot di via Washinton, si diceva sul punto di restituire al quartiere la tranquillità perduta. A gennaio del 2007 Sebastiano Russotti, proprietario del Marriot, annunciava l’imminente cantierizzazione dell'ex fabbrica: «Creeremo 150 stanze di circa 40 metri quadrati l’una dotate di cucinotto - spiegava Russotti -. La palazzina sarà dotata di reception e i clienti potranno godere di tutti i servizi dell’albergo. Recuperemo (alzandolo di un piano) anche l’immobile attiguo alla palazzina e contiamo di terminare i lavori entro 16 mesi».
I lavori sarebbero dovuti partire a febbraio dello stesso anno, ma da allora, trascorsi due anni, nessuna impalcatura è ancora stata eretta intorno alla struttura. Il progetto secondo cui la palazzina in stile Liberty avrebbe dovuto cedere il posto a un residence dotato di tutti i confort rimane ancora oggi solo su carta e i residenti continuano a fare i conti tutti i giorni con degrado e insicurezza.
«Nel periodo di Natale - racconta Emilia Campagnoli, residente di un palazzo in via Costanza - le nostre cantine sono state trasformate in dormitorio, alcuni individui avevano sistemato lungo il corridoio di acceso brandine e materassi e, tra bottiglie di birra e spazzatura, per noi era diventato impossibile accedere. Poi approfittando della loro assenza abbiamo chiuso con un nuovo lucchetto l’accesso alle cantine e buttato via tutta la loro roba».
E, nel quartiere, non si placano nemmeno i furti in appartamento. «Adesso che arriva l’estate - attacca Ernesto Carpani - e io e mia moglie vorremmo stare via per un po’ ma l’angoscia di quello che potrebbe succedere alla nostra casa non ci lascia dormire in pace nemmeno adesso».
Nuove rassicurazioni sull’immediata riqualificazione della palazzina arrivano però dalla stessa proprietà: «Prima dell’estate innalzeremo le impalcature e daremo il via alla cantierizzazione della struttura - annuncia Sebastiano Russotti - ed entro l’estate partiranno finalmente i lavori.

Il ritardo è imputabile alla ridefinizione del progetto per un problema di suddivisione degli spazi interni che adesso sembra essersi risolto». E sulle continue occupazioni abusive aggiunge: «Varie volte abbiamo chiesto alle autorità di eliminare definitivamente l’ex centralina utilizzata come appoggio per entrare».

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