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L’ex culto di Stato che celebra la divinità dell’imperatore

Lo scintoismo è la religione simbolo del Giappone. Fino alla fine della Seconda guerra mondiale era culto di Stato sull’isola. La figura dell’imperatore e della sua famiglia è strettamente connessa alla religione dello «Shinto» (che significa «Via degli Dei»): secondo la mitologia tradizionale infatti, il sovrano nipponico è discendente diretto della Dea del Sole, Amaterasu, che diede inizio alla stirpe divina degli Yamato, l’antico nome del Giappone che significa «Grande pace». Quindi l’imperatore è al tempo stesso massima divinità e sommo sacerdote della religione scintoista.
In origine è probabile che ogni villaggio avesse i suoi culti e le sue divinità; poi, con l’avvento della famiglia imperiale, è stata definita una ritualità unica per il paese. Nel corso dei secoli lo scintoismo è stato influenzato anche da altre religioni orientali, come il buddismo e il confucianesimo, mantenendo però sempre la sua identità, strettamente legata a quella della famiglia imperiale nipponica. Con la definizione di uno scintoismo di Stato, i due culti vennero definitivamente separati. Dopo la fine della Seconda guerra mondiale però l’imperatore cancellò lo status dello scintoismo come religione ufficiale. Nonostante ciò, lo scintoismo è rimasto estremamente radicato nella coscienza del paese, sia per quanto riguarda l’identità religiosa, sia per quanto riguarda la tradizione storico-culturale nipponica. I templi hanno cominciato a concentrarsi meno sulla discendenza divina della famiglia imperiale e più sulle attività sociali, conservando il culto delle divinità e degli antenati. Privata del suo «status» ufficiale, la pratica religiosa non è comunque diminuita nel Paese.

E questo prova quanto lo scintoismo, i suoi valori e i suoi riti siano una parte integrante della mentalità e delle tradizioni dell’isola.

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