L’ex ghetto diventato quartiere chic

Roma. In otto anni il Pigneto era nato a nuova vita. Quelle stradine buie e malfamate, piene di spacciatori di stupefacenti e di cinema «a luci rosse», dal 2000 a oggi hanno lasciato il posto a un triangolo di territorio compreso tra la via Casilina e la via Prenestina, a ridosso della stazione Termini, in un’area trendy, piena di locali aperti fino a tarda notte, tavoli all’aperto, botteghe artigianali e ristoranti etnici. Un’atmosfera che il quartiere simbolo di Pier Paolo Pasolini, proscenio di film come Accattone, Bellissima e Roma città aperta agli abitanti ricordava quella del vicino quartiere San Lorenzo, zona tra le più affollate di studenti universitari in Europa, vista anche la vicinanza con l’università La Sapienza.

In pochi anni l’ex ghetto era diventato un quartiere chic, scelto da stilisti, politici e musicisti come Wladimir Luxuria, Silvia Baraldini e Karl Potter e Iosseliani. «Mai prima della scorsa settimana - dicono gli abitanti del Pigneto - si erano verificati episodi violenti o razzisti».

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