L’ex Robin Hood mette il doppiopetto: ecco perché vince

L’ex Robin Hood mette il doppiopetto: ecco perché vince

Durante un dibattito televisivo Heinz-Christian Strache, il suo rivale a destra, ha tirato fuori dalla borsa una spina dorsale finta, in gomma e molliccia. Per dimostrare che Jörg Haider non ha più gli attributi come una volta. L’ex uomo nero della Carinzia l’ha guardato con compassione e ha incassato un altro successo elettorale. La parabola di Haider è quella del “Pierino” della politica austriaca. Un tempo si presentava vestito da Robin Hood e prometteva di togliere ai ricchi, le banche, per dare ai poveri, i risparmiatori. All’inizio della sua carriera politica nel feudo carinziano aveva toni durissimi con gli immigrati e considerava l’Unione europea un nemico mortale. Oggi i partiti storici dell’Austria, che bollavano come razziste le proposte di Haider, hanno adottato una politica più restrittiva sull’immigrazione e stanno trasformandosi in euroscettici. Negli anni 90 una frase sul Terzo Reich gli è costata la prima poltrona di governatore della Carinzia. Poi portò l’Fpö, oggi guidata da Strache, l’altro vincitore delle elezioni, al governo nel 2000 con oltre il 27% dei voti. Una campagna mediatica, fomentata dall’internazionale socialista, lo dipinse come l’uomo nero provocando sanzioni europee contro l’Austria. Poi dissolte come neve la sole, perché a Vienna e dintorni non c’era alcun pericolo per la democrazia. Peccato che sette anni dopo i “rossi”, i socialisti dell’Spö, governano la Carinzia assieme al nuovo partito di Haider. L’Alleanza per il futuro dell’Austria, che ha triplicato i voti nascendo da una scissione dell’Fpö nel 2005. «Ho alle spalle dieci anni di esperienza politica in più, che mi ha fatto maturare» ha spiegato Haider prima delle elezioni. Tutti pensavano si fosse ritirato sullo scranno di governatore della Carinzia. Invece ha rialzato la testa, puntando di nuovo su Vienna. Con un volto più umano e moderato. Gli slogan estremisti sono stati lasciati da parte per presentarsi con i panni di futuro cancelliere. Se i partiti perdenti riformeranno la grande coalizione, bocciata dagli elettori, alle regionali del prossimo anno la destra conquisterà altri voti. In Carinzia Haider rischia di ottenere la maggioranza assoluta partendo dall’attuale 44% dei consensi. Alle prossime elezioni politiche potrebbe puntare in alto. «Il nostro sogno è che diventi cancelliere» ripetono i suoi sostenitori nelle birrerie di Villaco. Se i popolari accetteranno di governare con la destra, Haider diventerà l’ago della bilancia. Anche se moderato il motto del partito rimane «l’Austria agli austriaci». Haider vuole sbattere fuori gli extracomunitari con precedenti penali o che si macchiano di reati. Come ha già fatto in Carinzia, proporrà lo stop alla costruzione di minareti in tutta l’Austria. Il programma del Bzö prevede di diminuire le tasse per il ceto medio, 1000 euro per le mamme che si dedicano ai figli, no al nucleare ed un referendum per l’ingresso della Turchia in Europa. Telegenico e maratoneta, a 58 anni ha in serbo qualche sorpresa anche per l’Italia.

Sta pensando di scendere in campo con una lista elettorale transfrontaliera per le europee. A cominciare dal Friuli-Venezia Giulia dove è popolare. Suo genero, Paolo Quercia, che vive a Roma con Ulli, una delle figlie di Haider, è pronto a dargli una mano.
www.faustobiloslavo.com

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