RomaOrganismi geneticamente modificati? Roba superata, vecchiume nocivo. Il futuro del biotech in agricoltura è la Mas, Marker assisted selection, ovvero selezione assistita da marcatori. Una biotecnologia «amica, dolce, soft, compatibile, sostenibile, benefica». Parola di Mario Capanna, sessantacinquenne con lentusiasmo di un ragazzino, che per sostenere la sua scelta smantella lagiografia tradizionale del nemico «tipico» dellOgm, dipinto di solito come un vetero ambientalista che grida aiuto appena sente parlare di scienza e guarda al passato, coltivando il mito di una natura inviolabile.
È lOgm invece ad essere obsoleto: progresso e scienza in agricoltura non sono necessariamente rappresentati dalla scelta transgenica, assicura Capanna. Piuttosto il contrario. Ed è per questo che lex leader del movimento studentesco chiede al governo un piano di investimenti pubblici per potenziare la ricerca sulla tecnologia Mas che consentirà anche un risparmio.
«Siamo di fronte ad una svolta per la ricerca scientifica nel settore agroalimentare. Gli Ogm sono il passato, una tecnica obsoleta per la quale in 15 anni sono stati fatti investimenti stratosferici che hanno dato risultati scarsi. Senza contare che tre cittadini europei su quattro non li vogliono - sostiene Capanna -. Il nostro paese ha finalmente imboccato la strada dello sviluppo agroalimentare libero da Ogm che oggi è dunque una pistola scarica».
Quella della transgenesi è stata una falsa partenza, prosegue Capanna, lItalia invece può diventare la capofila di questa biotecnologia sostenibile proprio per la qualità e la varietà dei nostri prodotti genuini. Ma come funziona la Mas e perchè non comporta i rischi della transgenesi? Sono tre le differenze fondamentali tra le due tecniche come spiegano lo stesso Capanna e Fabrizio Fabbri, presidente e direttore scientifico della Fondazione diritti genetici, organismo di ricerca e comunicazione sulle biotecnologie che da anni si batte contro lingresso degli Ogm in Italia.
Prima differenza: la Mas non supera i confini tra le specie, non fabbrica transgeni ovvero geni che non esistono in natura come per gli Ogm. Le varietà prodotte con la Mas non contengono frammenti di Dna estraneo alla specie cui appartengono.
Seconda differenza: la Mas dà risultati più efficaci perché si ottengono piante resistenti a più agenti esterni come parassiti, malattie, siccità e salinità del terreno. Gli Ogm invece, insiste Capanna, si sono rivelati resistenti sostanzialmente soltanto a due fattori: agli erbicidi e agli insetti.
La terza differenza riguarda laspetto economico e comporta notevoli risparmi. Gli Ogm vengono brevettati le varietà frutto della Mas no perchè le specie vegetali non sono brevettabili in quanto già presenti in natura.
In realtà, sottolinea Capanna, la tecnica Mas viene applicata da trentanni in Italia, ma non è mai stata pubblicizzata. «La Mas consente di migliorare il meglio di quello che abbiamo già. Funziona come un acceleratore dei processi naturali di selezione già presenti in natura - prosegue Capanna -. I nostri prodotti sono il nostro biglietto da visita se il governo investirà in questo settore diventeremo leader a livello biologico nel mondo». Insomma viva la Mas abbasso gli Ogm. Eppure anche personalità illustri e insospettabili si sono dichiarate a favore della ricerca Ogm. Lo scienziato Umberto Veronesi ad esempio.
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