L’Idv abbandona la barca e lascia Marta alla deriva: «Dilettante allo sbaraglio»

L’Idv abbandona la barca e lascia Marta alla deriva: «Dilettante allo sbaraglio»

«Il sindaco ha preso una decisione scellerata, senza alcun senso politico». Giovanni Paladini deputato e segretario regionale dell’Italia dei Valori è furibondo dopo l’individuazione dei tre siti cittadini fatta dal sindaco Marta Vincenzi senza che la scelta fosse condivisa né a livello di giunta comunale, tantomeno come maggioranza. La delusione e l’«incazzatura» del partito non viene nascosta, nemmeno fatta filtrare tra le righe. Paladini la tira fuori senza nascondere nulla su quanto pensa delle scelta assunta dal primo cittadino che pensa di sistemare a Quarto, Marassi e Sampierdarena circa 300 tunisini: «Si è presa la briga di fare una scelta che non spettava a lei e che doveva essere concordata con il Ministero dell’Interno - accusa Paladini -. Come possiamo mandare allo sbaraglio nei quartieri centinaia di persone delle quali non sappiamo nulla?». Una accusa che segue tensioni interne alla giunta Vincenzi nate dalla volontà di super Marta di fare da sola e di escludere dal tavolo che ha stabilito quali fossero i siti che dovevano ospitare i profughi l’assessore con delega alla sicurezza Francesco Scidone. L’esponente di giunta, che è anche un membro dell’Italia dei Valori, pare non aver accettato di buon grado questa decisione unilaterale lamentando di essere stato escluso in una vicenda che rischia di avere notevoli conseguenze di ordine pubblico in città. Ma di fronte alle riflessioni del suo assessore, Marta Vincenzi ha tirato diritto replicando: «Non abbiamo fatto scelte di Giunta sui siti ma abbiamo valutato quelle degli uffici tecnici. Scidone si è risentito per non essere stato informato? Questione di carattere non è un gran problema. Anche altri assessori non erano informati».
Al di là della poca eleganza con la quale il sindaco (ancora una volta) scarica il suo assessore resta una differenza su come uno dei partiti di maggioranza vede il problema profughi e su come, invece, lo analizza il primo cittadino che lo limita ad un fatto di emergenza sociale: «A me interessa l’ordine pubblico e sono preoccupato perché i tre siti scelti sono in mezzo a quartieri che hanno già molte problematiche - spiega Francesco Scidone -. Di questo aspetto non si è tenuto conto e il mio ruolo mi impone di fare dei chiarimenti. Vorrei incontrare il Prefetto e il Questore anche per capire se avremo un maggior numero di forze dell’ordine a disposizione. Queste persone saranno libere di girare per la città e non abbiamo garanzia su chi siano». Scidone non lo dice chiaramente ma il concetto è chiaro: non si sarebbe dovuta prendere nessuna decisione preventiva che non avesse il benestare del Prefetto sotto il profilo dell’ordine pubblico.
Ragionamento ripreso da Giovanni Paladini che non esita a definire «dilettante allo sbaraglio» Marta Vincenzi: «Una decisione del genere deve essere condivisa come maggioranza e non presa d’imperio - prosegue il segretario ligure Idv -. Riusciamo a creare dei boomerang incredibili e a crearci un problema politico che avremmo potuto evitare. Il sindaco si è comportata da dilettante allo sbaraglio». Tensione che è rimasta alta anche durante il vertice di maggioranza che si è tenuto ieri pomeriggio a palazzo Tursi ma al quale il sindaco non ha partecipato.
Tutto questo mentre a Sampierdarena il Municipio apre all’ospitalità di immigrati ma vincolata ad un altro edificio: l’ex casa di riposo Scaniglia Tubino che sarebbe immediatamente disponibile. L’ex circoscrizione è pronta però ad accogliere solo donne e bambini o al massimo nuclei familiari fino ad un massimo di 30 persone.

Proprio in via Cantore ieri la Lega Nord ha avviato una raccolta firme contro la scelta del Comune raccogliendo in poche ore 170 firme: «La nostra proposta - ha spiegato Alessio Piana, consigliere comunale del Carroccio - è stata fin dall’inizio di concentrare gli immigrati in arrivo dal Nord Africa fuori dal centro abitato e in un solo posto, come, ad esempio, a Forte Begato».

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