«L’importante è che il bambino sia amato»

Dottoressa Parsi, come psicologa infantile affiderebbe un bambino a una mamma lesbica?
«Se è la sua mamma naturale ed è una buona mamma certamente. Che problema c’è?»
Un giudice di Savona qualche dubbio ce l’ha: di fronte a una madre lesbica ha nominato un perito prima di decidere se lasciargli il figlio.
«Ha fatto benissimo. La cosa più importante è il benessere del minore. Quello che su cui si deve indagare è la situazione in cui questo bimbo vive: se è sereno e seguito dalla madre».
Una mamma con una compagna non influisce negativamente sulla psiche del bambino?
«No. La scelta sessuale di una madre, così pure di un padre, non danneggia il rapporto con suo figlio. Non dimentichiamo che il legame tra un figlio e una madre è fortissimo, addirittura genetico. E non è una scelta sessuale della madre che può rompere questo legame».
Però potrebbe fare un certo effetto vedere la mamma nel lettone con un’altra donna.
«Bisogna avere cura di non farlo diventare spettatore di certe immagini. Ma non si deve considerare cattiva solo perché è lesbica».
Dunque è d’accordo con l’analisi del giudice che non considera discriminante l’orientamento sessuale di un genitore?
«È molto corretta, rispettosa della legge sui diritti civili e della realtà delle cose».
A che realtà si riferisce?
«Ogni bambino oggi è bersagliato da immagini violente e nelle scuole non si insegna l’educazione sentimentale.

Ma qualcuno deve spiegare ai ragazzini che ci sono rapporti sessuali anche con lo stesso sesso».
Le è mai capitato un caso analogo a quello di Savona?
«No, ma ho seguito ragazzini di genitori che sono diventati entrambi omosessuali. Una situazione che non li ha trasformati in omosessuali a loro volta».

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