Il Giornale mi ha dato notizia che mercoledì 17 giugno sarà a Genova il direttore Giordano per un incontro con i lettori del nostro quotidiano. La notizia mi ha fatto piacere, tanto che sarei tentato - malgrado letà - di partecipare e poter così conoscere di persona il nostro direttore.
Dirgli che sono, purtroppo, uno dei pochi pionieri superstiti, che in allora si sono dati da fare per propagandare il nuovo quotidiano: se ne acquistavano due-tre copie al giorno che venivano lasciate nei luoghi più adatti allo scopo. I tentativi di intimidazione non hanno potuto certo dissuadermi, poiché la mia reazione è sempre stata pronta e, qualche volta forse eccessiva: ma la notizia dellincontro mi fa tornare alla memoria quello tenutosi nella vecchia sede di piazza Cavour a Milano, nelloccasione della consegna, alla vedova del brigadiere dellArma, assassinato, dellassegno della somma raccolta in tutta Italia, dai lettori del Giornale. Erano tempi pionieristici, a me tanto cari, quando Montanelli, dopo lassassinio del brigadiere Lombardini, aprì la sottoscrizione a favore della vedova, dato che in allora non sussistevano assistenze di Stato.
Ed in quella sottoscrizione, sono stato quello che riuscì a raccogliere la maggior somma, tanto che Montanelli stesso mi telefonò per ringraziarmi ed invitarmi alla cerimonia della consegna dellassegno alla vedova. Seguirono poi le telefonate della mitica segretaria Iside Frigerio, che mi precisò le modalità e lora della cerimonia. In quella circostanza, ho avuto modo di conoscere tutti gli artefici della nascita del nostro Giornale. Erano tutti presenti, così che mi sono sentito lieto della particolare mia posizione.
Come si vede, solo letà impedisce di fare quello che si faceva allora: è rimasta peraltro inalterata la fedeltà al Giornale, ligio ai precetti di chi è stato Bersagliere: Usque dum vivam et ultra.
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