L’India stanzia 1.500 miliardi Imprese italiane a caccia di affari

New DelhiIl governo indiano investirà 1.500 miliardi di dollari da qui al 2012 per alta velocità, metropolitane e grandi infrastrutture. E la caccia delle imprese italiane al ricco appalto non s’è fatta attendere. Quella in India è la prima missione istituzionale Stato-Regioni (con oltre 130 imprenditori italiani) organizzata da Ice, ministero dello Sviluppo, Simest e Sace. La delegazione italiana, che prosegue oggi per Mumbai, è guidata dal ministro Claudio Scajola e dal suo vice, Adolfo Urso. «L’India - ha detto Scajola - traina la ripresa mondiale insieme con la Cina. È la seconda economia del mondo e chiuderà il 2009 in crescita dell’8%. Siamo di fronte a grandi investimenti: infrastrutture, trasporti, tlc, energia e difesa. Ma vedo spazi anche per le Pmi». Scajola, al termine degli incontri con i ministri indiani dell’Industria e delle Energie rinnovabili, ha poi insistito su «alcune criticità»: la tutela della proprietà intellettuale e i dazi che danneggiano l’export italiano in alcuni settori. Urso, invece, si è occupato di ferrovie e metropolitane: «Esiste un piano di 7 corridoi ad alta velocità - ha spiegato - e a noi è stato offerto di realizzare alcuni studi di fattibilità. Due sono stati assegnati a Francia e Giappone, ma per gli altri 5 l’Italia è in pole, così come per la nuova stazione centrale di New Delhi». Giancarlo Lanna (Simest), ha poi firmato un accordo con la Federazione delle camere di commercio indiane per favorire le Pmi attraverso le joint venture.


Siglato anche un accordo tra Fieracongressi Riva del Garda e Images Group per nuove iniziative in India di Expo Riva Schuh (calzaturiero). Oggi, infine, a Mumbai, l’incontro con i vertici di Tecnimont e Ratan Tata, al quale Scajola consegnerà una onorificenza.

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