Gian Battista Bozzo
da Roma
«Fra Italia e Stati Uniti ci sono relazioni molto forti, relazioni che non cambiano da governo a governo. Il contributo italiano in diverse aree, dallAfghanistan allIrak ai Balcani, è molto importante; abbiamo lavorato splendidamente con il governo Berlusconi, e speriamo di lavorare presto insieme al nuovo governo italiano». Kurt Volker, primo sottosegretario del Dipartimento di Stato americano per gli Affari europei ed euroasiatici, ha incontrato ieri Romano Prodi, in una colazione di lavoro a Villa Taverna. Con il candidato premier dellUnione, il «vice» di Condoleezza Rice ha discusso per unoretta dei principali temi internazionali: Irak, Iran, ma anche questioni energetiche e latteggiamento tenuto dallUnione europea dopo la vittoria di Hamas in Palestina. Volker ne ha poi parlato in una conferenza stampa, in cui però non ha voluto commentare il documento approvato dai senatori della sinistra sul caso Calipari. «Non ne ho discusso con Prodi, né conosco i termini della dichiarazione - ha detto -. Posso solo confermare che la nostra collaborazione resta molto stretta».
Limpressione di Volker, al termine del colloquio con Prodi, è che sullIrak e sullAfghanistan «le posizioni dei due governi, quello uscente e quello entrante, siano molto simili». Il leader dellUnione ha assicurato il sostegno italiano al popolo iracheno e al ristabilimento della democrazia nel Paese. «LItalia - ha spiegato lalto diplomatico - ha mostrato enorme determinazione e coraggio in Irak, e noi speriamo che questo atteggiamento continui. Non abbiamo parlato di alternative, ma abbiamo sottolineato limportanza delle consultazioni fra i nostri Paesi e del lavoro insieme».
Nella sua rapida visita in Italia, Volker ha soprattutto ascoltato. Ha incontrato, oltre al leader dellUnione, altre personalità politiche e diplomatiche. Un incontro importante è stato quello con monsignor Pietro Parolin, sottosegretario del Vaticano per i Rapporti con gli Stati. Con il prelato, Volker ha discusso del Darfur, di diritti umani, e in particolare dei rapporti della Santa Sede con la Cina, allindomani della nomina di due vescovi da parte del governo di Pechino.
Larrivo di Volker a Roma non è legato allattualità politica italiana. La visita del sottosegretario era preparata da tempo, prima che il presidente della Camera Fausto Bertinotti convocasse il Parlamento in seduta comune per lelezione del presidente della Repubblica. Ma. indubbiamente, il diplomatico americano si è trovato nel bel mezzo di una situazione molto particolare, che accade una volta ogni sette anni. «Ho approfittato per ascoltare cose interessanti sulla politica italiana», ha osservato.
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