L’inglese Renwick sbanca la Bagnaia Grossato sfortunato

Come da un rito che si rinnova da oltre un quarto di secolo, nella seconda metà di settembre l'equitazione di alto livello ha fatto tappa alla Bagnaia, la prestigiosa tenuta di casa Monti-Riffeser che si estende per mille ettari ad una manciata di chilometri da Siena. L'organizzazione del concorso ippico internazionale che ha richiamato concorrenti di primo piano di 21 nazioni, è stata messa a dura prova dalle piogge torrenziali che si sono abbattute in Val di Merse, ma la competizione è proseguita nei tempi previsti seguendo il programma stabilito, pur con numerose defezioni di binomi di prestigio. Il terreno di gara ha ribadito comunque ottime qualità di drenaggio resistendo all'assalto della pioggia, ma alla finale di domenica hanno dato forfait parecchi concorrenti, riducendo il campo dei partenti a 35 unità. Si è imposta la biondina inglese trentaseienne Laura Renwick in sella al castrone francese di 8 anni Oz de Breve, protagonista di due impeccabili percorsi netti. Anche il francese Roman Duguet era riuscito nella non facile impresa di centrare due netti, ma il transalpino ha dovuto accontentarsi della piazza d'onore a causa di un tempo peggiore di 80 centesimi. Non mancano però i rimpianti per questo risultato che premia gli ospiti stranieri. L'italiano Massimo Grossato, infatti, in sella all'agilissima Lady Luna avrebbe messo tutti d'accordo conquistando la vittoria se soltanto un pizzico di fortuna gli avesse dato una mano: dopo il netto nella prima manche, infatti, Grossato ha sfiorato il bis nella finale, ma un malaugurato errore all'oxer del terzultimo ostacolo ha mandato in fumo un possibile trionfo azzurro che sarebbe arrivato in virtù del tempo migliore. Peccato perché Massimo Grossato, costretto a rischiare il tutto per tutto nella manche conclusiva con una condotta di gara alla garibaldina, avrebbe meritato il gradino più alto del podio. Senza nulla togliere però alla vincitrice britannica che ha montato con classe e determinazione il suo Oz de Breve, un simpatico sauro chiaro con il mascherone che poi si è scatenato nel giro d'onore conclusivo con un galoppo liberatorio. Per la sua amazzone, oltre ad un assegno di 20mila euro, una fiammante Jaguar bianca consegnatale da donna Marisa Monti-Riffeser.
Detto che metà dei finalisti erano azzurri, vanno sottolineate le positive prestazioni di Simone Coata in sella al 10 anni Mirage de Levaux (4°) e di Emanuele Gaudiano con l'8 anni Chicago 84 (5°). È incappato in una giornata no il titolato azzurro Jerry Smit che in sella al suo Luis della Caccia è risultato il peeggiore dei dieci finalisti con 12 penalità.
Uno squarcio di sereno accompagnato da un tiepido sole ha allietato gli oltre tremila spettatori accorsi per la finale.

Ha svolto le funzioni di impeccabile padrona di casa la show-director dell'evento Sara Riffeser che ha annunciato grandi novità per la prossima primavera quando le strutture della Bagnaia si arricchiranno di un campo da golf a 18 buche.

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