L’insospettabile amico di famiglia violenta per mesi bimba dodicenne

L’insospettabile amico di famiglia violenta per mesi bimba dodicenne

L’orco, come spesso accade, era il meno sospettabile, l’amico di famiglia, il vicino di casa delle vacanze, il tipo che conduce un’esistenza quasi grigia e invece è un predatore di bambini. Un uomo normale, un piccolo artigiano, con qualche precedente penale per ricettazione e rapina, ma sposato e con figli. Un insospettabile che per mesi, secondo le accuse, avrebbe ripetutamente stuprato una dodicenne. Che per mesi si è tenuta tutto dentro.
I genitori, però, hanno notato i suoi silenzi, il suo umore cambiato, e con delicatezza le hanno fatto domande, hanno cercato di capire. Alla fine la terribile verità è emersa e ci sono state le prime ammissioni. La famiglia si è rivolta alla polizia che ha avviato immediate indagini e alla fine arrestato l’uomo.
Si tratta di un idraulico di 39enne, genovese, residente al Lagaccio.
Secondo le accuse avrebbe indotto una bimba di 12 anni a seguirlo in una villa abbandonata di Genova Pegli e lì avrebbe avuto con lei rapporti sessuali completi.
Una violenza che sarebbe andata avanti per mesi, dall’ottobre del 2008 e fino a due giorni fa.
L’uomo avrebbe circuito la sua vittima inviandole sul cellulare sms hard, foto pornografiche e insistenti inviti ad avere rapporti sessuali.
Avrebbe avuto persino intenzione di filmare gli atti sessuali con la piccola.
I poliziotti del commissariato Prè lo hanno arrestato con l’accusa di violenza sessuale, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare messa a punto dal pm Alessandro Bogliolo e firmata dal gip Maria Letizia Califano.
Dalle indagini della polizia sono emersi particolari inquietanti. Intanto il 39enne oltre ad essere sposato, padre di due figli e anche in attesa di un terzo, era conosciuto dai genitori della bambina. Le due famiglie, infatti, condividevano il giardino di una casa di campagna utilizzata per le vacanze, nell’entroterra di Savona.
Proprio in quel giardino, nell’ottobre scorso, l’uomo avrebbe avvicinato la piccola e cominciato a rivolgerle morbose attenzioni. Prima qualche complimento, poi le carezze, le allusioni, quindi gli inviti espliciti e i primi baci. Infine le violenze sessuali ripetute nella villa abbandonata di Pegli, nei giorni in cui la bimba non andava a scuola.
Sono stati i genitori ad accorgersi di quanto stava accadendo alla figlia e a denunciare il fatto alla polizia. Il telefono cellulare del pedofilo è stato messo sotto controllo e, secondo la polizia, sarebbe venuto a galla un mondo di perversione.


Acquisito il materiale probatorio, tra cui referti medici che attestano gli avvenuti rapporti sessuali, l’uomo è stato arrestato.
Agli inquirenti, nel corso del primo interrogatorio, forse per alleggerire la sua posizione, avrebbe dichiarato di essersi innamorato della dodicenne.

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