Gilmar Rinaldi è arrivato a Milano con un programma ben architettato e molto compresso: sbarco a Malpensa a mezzogiorno, incontro con Marco Branca, soluzione del caso Adriano e ritorno con un volo della Tam per San Paolo alle 22 sempre da Malpensa. Ma le cose non sono filate così lisce: Moratti fuori città, Branca impegnato senza un buco per incontrare il procuratore del brasiliano. Un segnale inequivocabile di via Durini davanti al comportamento di Adriano, nessuna vendetta, solo un adeguarsi ai suoi ritmi e anche un’ulteriore proroga al suo clan affinché si chiarisca le idee: l’Imperatore cosa fa, smette? O ci sta marciando?
Adriano a Milano non c’è, è rimasto in Brasile per riprendersi dagli impegni con la sua nazionale. In una conferenza stampa di qualche giorno fa aveva ipotizzato la fine della sua carriera ma senza apparire molto convincente. Su una sola cosa era stato chiaro: in Italia era infelice. Così Gilmar Rinaldi ha trascorso il resto dei suoi giorni a Rio per mettere toppe alle dichiarazioni del suo assistito: «Adriano ha bisogno di due o tre mesi di tempo per capire quale sarà il suo futuro. Non so neppure io se giocherà in un altro club, bisogna aspettare, valutare senza fretta». Ci sono alcune coincidenze abbastanza bizzarre, per esempio ad Adriano servono almeno quei mesi che mancano alla fine di questa stagione e che abbia già staccato dall’Inter è sicuro, non ci sono incontri in programma neppure con Moratti che ha già tentato di guarirlo almeno un paio di volte.
A Malpensa Rinaldi ha ripetuto le solite frasi: «C’è un contratto con l’Inter e quindi bisogna avere rispetto. Lui adesso sta bene, è a Rio con la sua mamma e la famiglia, ma credo che tornerà a giocare. Prima parlo con l’Inter poi prenderemo una decisione tutti assieme, quindi se anche ci dovessero chiamare altri club, non potremmo prendere in considerazione la cosa e io neppure rispondo al telefono». È proprio un caso curioso e dopo la commozione iniziale chissà se il presidente darà una nuova valutazione a questo scenario. Peraltro Gilmar Rinaldi un piano chiaro in testa ce l’ha e lo ha spiegato a Globoesporte.com: «Ho saputo quale sarà la proposta dell’Inter. Loro sono disposti a riconoscergli il premio in caso di vittoria nel campionato italiano in quanto Adriano ha segnato tre gol. E niente di più. Nel caso Adriano non accettasse, so che l’Inter è pronta a chiedere l’arbitrato della Lega per inadempienza contrattuale. Clausole? Non esistono clausole, l’Inter una volta rescisso il contratto non potrebbe impedire ad Adriano di farsi tesserare da qualsiasi altro club europeo». Insistenti le voci che vogliono Adriano contattato dal Milan, con via Turati che ormai si è stancata di smentire, vere quelle che provengono dal Fenerbahçe: Roberto Carlos ha invitato Adriano a Instanbul per amicizia, niente di più.
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