Meglio così, ci voleva il gol di Piqué per rendere epica ed esaltante la notte della verità. E verità è stata: lInter ha ritrovato valori antichi e nobiltà perduta. E la finale di Champions ormai è lì a portata di mano: il 22 maggio al Santiago Bernabeu. Non cè di meglio per giocarsi una finale da libro della storia. Non cè sconfitta, anche se il campo ci ha fatto vedere un gol solo: Piqué, un difensore, si è infilato come un centravanti vero. Forse un controsenso per lanima del Barça. Ma forse logica conseguenza di tutta una partita in cui il potere è stato della difesa e dei difensori. Ovviamente dellInter.
LInter torna ad una finale di quella che fu la coppa dei Campioni: 38 anni dopo la delusione subita dallAjax. Ma cè il ricordo della Grande Inter a tener alti i cuori. E le speranze. Ieri sera nel mezzo del Camp Nou, imponente e impotente, sembrava di rivedere la squadra di Herrera o il Milan di Rocco, spregiativamente chiamate catenacciare. Ma solo per chi le invidiava. Inter e Milan hanno costruito trionfi sulla forza della difesa e Mourinho si è adeguato. Anzi ha copiato il Chelsea dellanno passato ed ha dimostrato che quello è il punto debole del Barcellona. LInter ha giocato una grande partita difensiva, poggiando su tre- quattro colonne inarrivabili, e costruendo con i suoi attaccanti la prima Maginot (anche Mou avrà letto la storia di Rocco?) a frenare il continuo, volonteroso, ma sterile attaccare del Barcellona.
Il Camp Nou era una bolgia, ma il pubblico non fa mai gol. E così è stato anche stavolta. Inter in dieci dopo mezzora per una fesseria di Thiago Motta (un fallo stupido dopo una prima ammonizione): non si è scomposta, ha continuato a giocare puntando sulla filosofia difensiva che può pagare se hai alle spalle gente con Samuel, Lucio e Zanetti. Larbitro ha evitato di farsi trascinare nel dubbio di qualche rigorino e ha deciso che le mani non si usano, sugli avversari o sul pallone: vedi gol annullato a Messi. Almeno è stato lineare nella sua logica. E lInter certamente ringrazia.
Il Barcellona ha mantenuto un ossessivo controllo di palla (al quarto dora era all83%) e mai lha mollato. LInter ha mantenuto il controllo della partita e dei nervi.
LInter vola a Madrid con il calcio allitaliana
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