L’INTERVISTA 4 YVES CONFALONIERI

Un po’ perché è il figlio del presidente Mediaset, Fedele (del quale ha ereditato la schiettezza lombarda, a tratti preoccupantemente brusca per l’interlocutore), un po’ perché la gavetta se l’è fatta a Publitalia (auto-inoculandosi, davanti ad ogni nuova iniziativa, il pragmatico interrogativo, «sì, vabè, ma se l’è chel custa?»), un po’ perché è uno dal credo irrosicchiabile (sul bavero della giacca appunta sempre lo stemmino del Milan), fatto sta che quando si parla con Yves Confalonieri (direttore di Rti Interactive Media, l’area Mediaset che si occupa di web, Mediavideo, telefonia mobile e interattività con il digitale terrestre), si ha la sensazione di dover essere concisi e precisi. Non te lo dice nessuno, ma sono cose che si avvertono. E visto l’argomento... Anzi, l’Argomento, con la maiuscola: internet e tutti i suoi risvolti. Che sono ormai risvolti prevalentemente di «tutela», visto che fino ad oggi, in rete, c’è finito di tutto e in qualsiasi modo, in barba a qualsiasi regola. Fino ad oggi che la vera novità di internet consiste nel regolarizzare ciò che ci sbarca. E a Mediaset hanno iniziato. Con un nuovo portale (www.video.mediaset.it) che ne raccoglie appunto i video, sottraendoli dalle sgrinfie del mare magnum di internet. Mediaset, prova del dna alla mano, rivendica la paternità dei suoi contenuti anche su Internet.
Allora, sembra che finalmente Mediaset, dopo essere stata cannibalizzata (come tanti) dal web, inizi a difendersi. Un po’ come una femminista degli anni ’70 che rivendica: il corpo è mio e me lo gestisco io.
Ride, per fortuna. «Se lo dice lei...».
Signifca che porrete fine al parassitaggio del web?
«Parassitaggio mi sembra il termine più adatto, dal momento che finora, su Internet, c’è finita praticamente a costo zero per chi l’ha pubblicata qualsiasi cosa prodotta da noi e non certo a costo zero».
Quindi rimetterete legittimamente a reddito i contenuti editoriali da voi prodotti?
«In questa stagione la pubblicazione della “tv del giorno dopo” sarà più ricca rispetto alla precedente, con quasi tutte le produzioni Mediaset (Io Canto, Cotto e mangiato , Grande Fratello, Amici, Tg Com, i programmi del mattino). Avremo anche più clip, interviste, high lights dei programmi sportivi, la possibilità di vedere le parti salienti delle trasmissioni. Il tutto cliccabile gratuitamente. Unico vincolo è che per vedere le produzioni Mediaset, anche sul web si dovrà andare su Mediaset».
Tutto quello che il web, YouTube in particolare, ha attinto finora a piene mani. Tra l’altro con YouTube voi avete un contenzioso aperto.
«Risale a più o meno un anno e mezzo fa. L’evoluzione tecnologica è molto più veloce dell’evoluzione legislativa e questo pone dei problemi agli editori tradizionali».
Ma in termini di introito, questo «reimpossessarsi» del proprio, quanto lo stimate?
«Il traffico sta avendo un sensibile aumento. E la raccolta pubblicitaria sta crescendo di conseguenza. Un prodotto forte in mano a Publitalia non può che ottenere risultati straordinari».
C’è improvvisamente un gran fermento intorno alla tutela dei diritti su internet. Anche da parte delle etichette discografiche. Come mai si stanno «svegliando» tutti adesso?
«Perché in Italia è l’anno zero del mercato pubblicitario video su Internet. Sta nascendo un mercato nuovo. Gli americani, che in questo arrivano sempre prima di noi, hanno stimato che, solo sui video, si raggiungerà il dieci per cento della raccolta pubblicitaria di internet».
Voi non vi limitate solo al nuovo portale. Sbarcate anche su Facebook.
«Sì, alcuni programmi di punta saranno messi anche sul social network, che in Italia ha raggiunto ormai i 17 milioni di iscritti, apriremo la possibilità di interloquire direttamente con alcuni protagonisti dei programmi».
Quali?
«Lo stiamo ancora definendo. Poi, grazie a un accordo stipulato con la Sony, su Mediaset.it c’è anche uno Speciale Musica con l’anteprima dei video, interviste e videochat degli artisti della casa discografica. Siamo in attesa di Santana, Baglioni, Pino Daniele, Neri per Caso e Pier Davide Carone».


E sull’Ipad?
«Finora, Tgcom e di SportMediaset hanno dato ottimi risultati. rispettivamente con 28mila e 15mila applicazioni scaricate. A giorni sarà disponibile anche Videomediaset con la snack tv, ovvero le clip dei nostri migliori programmi, disponibili anche su Ipad».

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