L’INTERVISTA ALESSANDRA SIMONE

«Le violenze in strada stanno diminuendo. Quello che ci preoccupa sono i maltrattamenti in famiglia, che molto spesso restano nascosti». A parlare è Alessandra Simone, vice questore aggiunto di Milano e dirigente della quarta sezione della squadra Mobile. Che però aggiunge: «Le denunce stanno aumentando e questo è molto positivo».
Cosa sta cambiando rispetto a prima?
«La rete di sostegno alle donne comincia a funzionare bene. Questo fa sì che le vittime escano da quell'atteggiamento ambivalente a causa del quale a volte cercano di proteggere l'aggressore perché lo conoscono».
Qual è la situazione a Milano?
«In tutta la Lombardia gli stupri sono in calo. E questo grazie al lavoro della nostra sezione specializzata e a quello della Procura, della Casa delle donne maltrattate e del soccorso della clinica Mangiagalli».
Quali sono le maggiori difficoltà che incontrate?
«Abbiamo a che fare con vittime fortemente traumatizzate. Persone che per aiutare le indagini sono costrette a ripercorrere la violenza nei minimi particolari».
Come si svolgono le indagini?
«Nel caso delle violenze in strada dobbiamo innanzi tutto scoprire chi è l'aggressore. Quando lo stupro avviene in casa, invece, dobbiamo trovare le prove del maltrattamento».
Si può dire che questo fenomeno sia legato all'immigrazione?
«No, direi che è trasversale. Riguarda italiani e stranieri in ugual misura».
Esistono situazioni a rischio?
«Se la violenza avviene in casa no.

Purtroppo chiunque è potenzialmente esposto e quello che possiamo fare è solo aiutare le donne a uscirne. Se, invece, si parla di stupri per strada allora ci si può difendere evitando, per esempio, salire sulla macchina di un ragazzo conosciuto in discoteca». DU

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