nostro inviato a Rimini
«Ciao Mara!» Quattro ragazzini sui tredici anni in giro per la Fiera con lo skateboard applaudono il primo ministro di questo Meeting di Rimini. Donna, 33 anni e un passato non politico: ha appena citato due volte don Giussani e il pubblico della sala Neri le ha rivolto un lungo battimani, interrompendola.
Ministro Carfagna, la platea di Comunione e liberazione oggi è apparsa stupita da lei.
«Per me, che sono una cattolica impegnata in politica, è un onore avere aperto questa edizione del meeting».
E si aspettava questa accoglienza?
«Lo stupore nasce quando sei aperto alla conoscenza senza barriere... Il mio obiettivo è svolgere bene il mio lavoro e mi auguro di essere giudicata per quello che faccio e non perché non vengo dalla politica. Senza pregiudizi».
A lei all'inizio è accaduto il contrario.
«Sì, ne so qualcosa».
E allora ci racconti i fatti: lei qui a Rimini ha parlato della necessità di riportare l'etica nel lavoro, dell'obbligo per il governo di aiutare le donne a conciliare professione e famiglia. Qual è il piano che sta scrivendo con il ministro Sacconi?
«Lavoriamo per rimodulare gli orari di lavoro sulle esigenze delle donne e contemporaneamente stiamo cercando di potenziare i servizi di assistenza all'infanzia, gli asili nido, ma anche forme di assistenza familiare come il progetto delle mamme di giorno, le tagesmutter del Trentino».
Chi sono le mamme di giorno?
«Sono donne che mettono a disposizione il proprio appartamento per prendersi cura dei bambini che abitano nello stesso condominio».
Chi le controllerà?
«Le mamme di giorno saranno soggette a controlli e dovranno avere una serie di spazi e attrezzature idonee. Saranno inserite in un registro tenuto dai Comuni, come accadrà per babysitter e badanti».
Le tate si prenoteranno in Comune?
«In questo campo adesso c'è il far west legislativo. Credo che sia giusto che le famiglie possano scegliere chi ha i requisiti per accudire i nostri anziani, i disabili, i bambini».
Quando partirete con queste novità?
«Sto trovando in Sacconi un interlocutore molto sensibile e molto attento. Il piano sarà pronto a breve».
Vedremo le mamme di giorno il prossimo anno?
«È questo il nostro obiettivo. Stiamo pensando alla possibilità di assegnare voucher alle famiglie più bisognose».
Quanti fondi avete?
«I voucher rientrano in uno stanziamento di 40 milioni nelle disponibilità del nostro ministero. Serviranno alle famiglie per acquistare servizi per l'infanzia. Abbiamo solo l'ultimo passo da fare, nella conferenza Stato-Regioni».
È vero che sta lavorando a un fondo per le mamme precarie? Sarebbe una rivoluzione per il Welfare. Tremonti le darà retta?
«Stiamo lavorando a ministero per le Pari opportunità a un congedo di maternità per donne precarie. Non possiamo ignorare che ci troviamo in un momento di crisi, ma mi auguro che questo lavoro possa vedere la luce».
Con quale strumento modificherete gli orari di lavoro per le donne?
«Sacconi e io avremo un confronto con le parti sociali, aspettiamo di confrontarci con loro per definire tutti gli aspetti. Se le donne lavorano si muove l'economia. Sa cosa ci hanno detto alla Fao, durante gli incontri svolti con le first lady per il G8?».
No, cosa vi hanno spiegato?
«Laddove gli aiuti per i Paesi invia di sviluppo vengono assegnati alle donne e non ai capifamiglia, vengono distribuiti e gestiti meglio. Ho apprezzato molto il servizio appena dedicato dal New York Times sulle donne, le sole che possono combattere gli estremismi e la povertà. E ho apprezzato le parole di Hillary Clinton: ha la grande capacità di portare in qualsiasi situazione si trovi la questione femminile al centro del dibattito».
Avete già i primi dati sullo stalking, le violenze alle donne, dopo l'approvazione della legge?
«Tra due settimane si svolgerà a Roma una "due giorni" legata alla presidenza italiana del G8 proprio su questo tema. Sono cifre altissime, ci sono parecchie denunce ogni giorno».
Qui la applaudono, dal Pd l'hanno invitata alla Festa di genova e lo stesso Franceschini una intervista a «Repubblica» di qualche mese fa aveva espresso commenti positivi sul suo lavoro...
«Avevo accettato con piacere l'invito del Pd pensando che un confronto fosse utile, credo che gli italiani vogliano adesso un dibattito più sereno. Ma i toni usati (contro Berlusconi. ndr) sono stati profondamente offensivi. Per l'intervista in cui Franceschini aveva parlato di me... Mi ha fatto molto piacere e l'ho ringraziato personalmente».
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