L’INTERVISTA MICHELA BRAMBILLA

nostro inviato a Kunming (Cina)

La linea dura contro i maltrattamenti degli animali, le ordinanze anti Palio, la bocciatura della doppietta ai sedicenni, gli spot anti abbandono e la guida per «Turisti a 4 zampe». E per il futuro si parla anche di detraibilità delle spese mediche per cani e gatti. Il tutto mentre in Parlamento ci si azzanna sul taglio della coda dei cani, come ha ironicamente svelato Antonio Di Pietro ad Annozero. Ma che succede nel Pdl, fino a qualche anno fa partito di riferimento delle doppiette? Per il ministro del Turismo Michela Brambilla, una la cui casa è un'arca di Noè con 14 cani, 27 gatti, 4 cavalli, 2 asini, 8 capre, 6 galline e 200 piccioni, non ci sono dubbi: quel legame traballa. «E a Di Pietro suggerisco di stare attento».
Attento a cosa ministro, mica lo starà minacciando?
«Attento a non offendere i cittadini, tra cui vi sono anche i suoi elettori. Una famiglia su tre possiede almeno un cane o un gatto. La mentalità è molto cambiata negli ultimi anni, e sa che le dico?»
Non riesco a immaginarlo
«Che il parlamento fa benissimo ad occuparsi di rendere più severe le normative che puniscono i maltrattamenti degli animali, perché questo è quanto chiede la maggioranza degli italiani. Già da diversi anni ai nostri piccoli amici è stato riconosciuto il diritto alla tutela del benessere in quanto esseri senzienti e sono considerati membri della famiglia da tanti italiani».
Ma come è nata la questione della coda?
«Su proposta del Governo, la Camera ha appena approvato la ratifica della Convenzione Europea per la protezione degli animali da compagnia di Strasburgo, che giaceva dimenticata dal lontano 1987. Abbiamo anche integrato il testo con norme importanti, quali quella che finalmente ferma il traffico, anzi la strage di cuccioli non vaccinati dai paesi dell'est. Prima di arrivare al voto, la ratifica era ritornata in commissione in quanto vi era chi pretendeva che il divieto di taglio di orecchie e coda non dovesse applicarsi nel caso di cani da caccia. Un'assurdità. Tutte le mutilazioni a soli fini estetici rientrano nelle forme di maltrattamento, anche secondo il testo di Strasburgo. I cacciatori sostengono che altrimenti il cane quando va in mezzo ai rovi si ferisce. Ma forse si potrebbe evitare...».
Ora deve stare attenta lei, la caccia è terreno minato nel Pdl.
«Non è proprio vero: le situazioni evolvono. I giovani sono sempre meno attratti dall'attività venatoria e i cacciatori rimasti sempre più anziani. È nelle cose. Proprio come il fatto che in Parlamento c'è una generazione nuova che vuol cambiare le cose».
Sta parlando di abolire la caccia?
«Io non pretendo che tutti la pensino come me: devono esserci regole precise da rispettare. Caccia solo nelle riserve e nelle stagioni giuste. E gli enti locali dovrebbero smetterla con le deroghe».
Ma i cacciatori si sentono ambientalisti e amanti dei cani.
«Generalizzare è sempre sbagliato. Certamente per alcuni di loro sarà così, anche se non capisco come si possa amare solo alcuni animali e fare prede di altri. Però non mi torna tanto quest'affermazione. Da dieci anni gestisco un canile e più che ad agosto, si riempie di cani abbandonati a settembre, quando si apre la stagione delle doppiette. Tutte razze da caccia, guarda caso, e nessun padrone viene mai a reclamarli. Evidentemente i cani si perdono, vengono lasciati al loro destino se sono anziani o ritenuti non più abili. Uno dei componenti del mio zoo privato, Tracy, è proprio una femmina di pointer che ho salvato dal padrone, un cacciatore che ha tentato di ucciderla a colpi di badile perché non la riteneva idonea all'attività venatoria. L'aveva sepolta viva, ancora agonizzante. Naturalmente l'ho denunciato».
La sua è una guerra
«Negli anni ho sporto tante querele e ricevuto tonnellate di minacce e insulti. Mi ci sono abituata e ho adottato le necessarie precauzioni».
Ma lei è davvero convinta che una battaglia simile nel Pdl si possa fare?
«Si sta già facendo. Francesca Martini, il sottosegretario alla salute, sta portando avanti un lavoro egregio.

La stessa cosa si può dire dei nostri bravissimi parlamentari. Vedrà che smonteremo un luogo comune che vuole l'animalismo come appannaggio della sinistra. E questo governo sarà il più animalista della storia d'Italia».

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