Cronache

L’INTERVISTA WALTER PILLONI

Ha un chiodo fisso in testa e quello non glielo riesci a togliere: vedere Genova invasa da motorini e macchine elettriche. Lui la definisce la nuova frontiera, il futuro senza petrolio e inquinamento anche in una città fatti di sali e scendi come è il capoluogo ligure. Farebbe di tutto per raggiungere il suo obiettivo innamorato com’è della sua città al di là della logica imprenditoriale che lo spinge in questa avventura. Ma di lavori di questo tipo ne sviluppa a decine in tutta Italia ed anche in Europa e, nonostante abbia altrove il suo maggior business, lui preferisce mantenere il suo quartier generale a Sestri Ponente. Si chiama Walter Pilloni e sabato ne ha inventata un’altra delle sue: regalare una bici elettrica al senatore del Pdl Enrico Musso rimasto a piedi dopo aver rotto il telaio della sua bicicletta finendo in una buca sull’asfalto
Bella trovata, casuale o costruita a tavolino?
«Assolutamente casuale. Enrico è un amico, qualche settimana fa mi ha chiamato raccontandomi che aveva avuto un piccolo incidente con la sua bicicletta elettrica e ha dovuto buttarla. Così mi ha chiesto informazioni sui mezzi che ho in vendita. Da lì ho pensato che fosse cosa simpatica regalargli la bicicletta creando un momento di ritrovo per tutto il Pdl genovese»
L’ha chiamata «Rimettiamo Enrico in sella». Significa che Musso era sceso dalla bici della politica?
«No... Immaginavo che la mia frase potesse trarre in inganno. Non era mia intenzione quella di dare alla manifestazione un significato politico. Musso si è fatto conoscere anche grazie al modo con cui va in giro per la città, io veicoli del genere li vendo: mi è sembrata una bella trovata pubblicitaria, così ci ritroveremo sabato mattina alle 10.30 in via Merano a Sestri Ponente. Non c’è nessun significato politico»
Ce ne sarà una anche per Sandro Biasotti?
«L’ho invitato come tutti gli altri parlamentari liguri del Pdl. Spero che possa venire, sarebbe l’occasione per affrontare anche temi che possono servire in campagna elettorale, dalla mobilità sostenibile fino alla questione delle pavimentazioni stradali»
Passando al suo progetto imprenditoriale, vorrebbe una Genova elettrica?
«Pensi che sto lavorando a Dubai, dove il petrolio costa meno di 20 centesimi al litro, per la realizzazione di una città ad emissione di Co2 pari a zero. Loro guardano al futuro noi non ce la facciamo»
Perché la nostra città è in ritardo?
«Ho incontrato gli assessori Paolo Pissarello e Simone Farello, anche con il sindaco Marta Vincenzi. Sembra di parlare ai sordi. Sarei anche disponibile a montare a spese della mia società le colonnine per il rifornimento di energia elettrica ma non ci sentono. Eppure programmi del genere sono già riuscito a svilupparli in città amministrate dal centrosinistra come Modena e Firenze. Ma Amsterdam e Parigi, in Europa, sono molto più avanti»
Torniamo alla politica. Musso di nuovo in sella sarà mica pronto a tirarle una volata verso il consiglio regionale?
«Io e Enrico siamo molto amici e c’è una stima reciproca. Sarei pronto a sostenerlo da domani mattina se decidesse di ricandidarsi a sindaco perché è come me una persona pragmatica che va subito al nocciolo della questione.

Mi è stato chiesto di candidarmi alle regionali, ma francamente non mi sono ancora deciso».

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