L’inviato Annan lascia la Siria In mano ha solo l’ottimismo

Ha chiesto cambiamento e riforme, e si è detto «ottimista» sulla risoluzione della crisi siriana, anche se sarà «dura e difficile». Ma dopo due giorni come inviato speciale di Onu e Lega araba a Damasco, Kofi Annan lascia il paese con in mano poco o niente. «La risposta realistica alla crisi siriana è quella di abbracciare cambiamento e riforme»: così ha detto dopo la 48 ore di incontri con Assad. In un comunicato l’ex segretario generale dell’Onu ha detto di aver puntato su alcuni obiettivi primari: stop alla violenza, accesso per gli operatori umanitari e dialogo politico. «Ho presentato una serie di proposte concrete, dicendo ad Assad che la mia principale preoccupazione è il benessere della popolazione e che dovremmo mettere la gente al centro di tutti i nostri sforzi».

E poi: «Ho sollecitato il presidente a seguire un antico proverbio africano: non si può girare il vento, e allora bisogna girare la vela». Intanto, nelle 48 ore in cui Annan è rimasto in Siria, ci sono stati almeno altri 120 morti, di cui 47 civili.

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