Nelle sue farneticazioni sul cuneo fiscale Prodi continua a parlare dellevasione fiscale come di un fenomeno di destra coperto dal governo di destra. Una grossa menzogna perché io conosco personalmente un paio di artigiani che si fanno pagare in nero evadendo le tasse e che voteranno uno Rifondazione comunista e laltro Ulivo e ho fortissimi dubbi su un avvocato di sinistra che va spesso in Svizzera, lui dice per curarsi i denti come se non ci fossero bravi dentisti in Italia. Prodi è un ingenuo o un ipocrita?
Carmelo Ottaviano (Roma)
Buona, buonissima la seconda, caro Ottaviano: la sgangheratissima campagna elettorale di Prodi è condotta allinsegna dellipocrisia della più bellacqua. Intendiamoci, specie sotto elezioni la politica ne pretende una certa dose, ma testa quedra ci va davvero giù pesante. Non può infatti ignorare che un campione dellevasione è quel Giovanni Consorte che inguattò allestero una retribuzione di 5 milioni 400mila e 79 euri (sui quali avrebbe dovuto pagare una tassa di svariate centinaia di migliaia di euri). Soldi che in seguito fece rientrare «scudandoli» (neologismo coniato da Consorte medesimo, pratico di quei traffici, per indicare le somme reintrodotte in Italia grazie al deprecatissimo Scudo fiscale). Giusto laltro ieri abbiamo appreso, non certo con sorpresa, che anche Carlo De Benedetti è indagato per evasione fiscale non avendo pagato Iva e dazi su un monile, un braccialettino da 228mila 451 euri (434 milioni 597mila lirette) acquistato in Svizzera e portato, al polso della sua signora, in Italia. Secondo il magistrato De Benedetti potrebbe essere recidivo perché pende in giudizio unaltra faccenda simile: sempre un oggettino, questa volta del valore di 140mila euri (271 milioncini di lire), introdotto un anno fa in Italia senza pagar dazio e Iva.
Ora, si dà il caso che Giovanni Consorte, oltre ad essere di sinistra, era a capo di una Coop, ovvero una istituzione (di sinistra) che vanta davere letica in cima ai propri pensieri. E si dà il caso che lingegner De Benedetti non solo sia di sinistra, non solo sia socio fondatore del circolo ultraprogressista-chic «Libertà & Giustizia», ma sia altresì editore del quotidiano La Repubblica, implacabile nel denunciare il cancro dellevasione fiscale. Detto poi tra parentesi, tanto per farci quattro sane risate, Repubblica è anche foglio declinista.
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