L’ipotesi dei pm: «Portello aperto senza permesso»

Omicidio colposo plurimo: è l’ipotesi di reato più plausibile sull’inchiesta che sarà aperta contro ignoti dalla procura della Repubblica di Cagliari. Ancora nessuna formalizzazione né ufficialità perché i magistrati attendono gli esiti dell'autopsia prevista per oggi. Con il passare delle ore in ogni caso continuano ad accavallarsi le supposizioni su cosa sia davvero successo all'interno della cisterna maledetta. L'ultima, e forse quella più inquietante, è che sarebbe stata avviata una procedura senza l'autorizzazione scritta dei capisquadra, ovvero l’apertura di un portellone che doveva restare ancora chiuso perché in corso l’azione di pressurizzazione della vasca con l’azoto. Martedì, in tarda serata, sono stati prelevati campioni di sangue dai corpi di Daniele Melis, Gigi Solinas e Bruno Muntoni.
Sono diversi gli aspetti da chiarire: se il megaserbatoio dove hanno trovato la morte i tre operai fosse stato adeguatamente bonificato da residui di anidride solforosa prima della manutenzione; se i tecnici deceduti avessero i permessi per procedere all’operazione di routine di pulizia; se i tre indossassero gli appositi segnalatori della presenza di C02 e H2S nell’aria.


E ieri la Procura di Cagliari ha voluto smentire legami tra l’inchiesta sull’incidente e il sequestro del film del regista Massimiliano Mazzotta, sul quale c’è un'indagine per verificare l'attendibilità della carenze segnalate nella pellicola su controlli e sistemi di sicurezza presenti nella raffineria di Sarroch.

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