L’ironia del «ready made»

LUCI E COLORI Spicca, tra i lavori presentati, la fontana «abbellita» coi tubi da innaffiatura

L’ironia del «ready made»

Bertrand Lavier è un artista concettuale, ma anche ironico, divertente, a tratti dissacrante; preciso, destabilizzante e poetico. È divertente quando posiziona il famoso divano a forma di labbra sopra un congelatore, dissacrante quando ridipinge un vecchio pianoforte Steinway, rendendolo quasi inutilizzabile. È preciso quando dipinge le sue tele, poetico quando colloca un kayak restaurato all’interno di una vecchia cisterna romana.
L’artista, cui Villa Medici dedica una grande mostra aperta in questi giorni, all’interno della quale si possono ammirare le opere citate, si è da sempre distinto per il suo essere eclettico, diverso da ogni altro artista, anche per i molti media utilizzati.
Non disdegna la pittura, ma nemmeno la scultura, intendendola a modo suo, e si cimenta volentieri anche con il video.
Il suo processo di indagine inizia verso la fine degli anni Sessanta, quando il mondo, non solo artistico, si poneva in continuazione quesiti. Lavier non si è però mai accomodato, forte della riconoscibilità del suo operare, ma ha continuato imperterrito a lavorare, cercando sempre nuove soluzioni, nuovi modi di vedere la realtà.
Il suo punto di riferimento è certamente Marcel Duchamp, e i suoi ready made; vediamo infatti lo stesso procedimento quando Lavier colloca su alte basi bianche una sega elettrica, un blocco di cemento, o addirittura una serratura. Oggetti del vivere quotidiano, che diventano, o hanno l’ambizione di diventare oggetti d’arte. Ovviamente tutto ciò non sarebbe possibile senza una forte ironia, che vediamo praticamente in tutti i lavori. Anche quando fa diventare opera d’arte le lampadine che di solito costituiscono l’illuminazione del lavoro, o quando sistema una motocicletta incidentata come fosse un lampadario.
Suggestivo anche il lavoro realizzato site specific per la fontana di Villa Medici nel 2000 e oggi riproposto, una fontana nella fontana: tubi colorati che gettano acqua, a svolgere una funzione preesistente.
Sempre per Villa Medici Lavier ha voluto confrontarsi con la facciata della villa stessa, concepita da Ferdinando de’ Medici nel 1574 quasi come fosse un museo en plein air, inserendo quindi opere del passato con opere a lui contemporanee. E l’artista francese non ha fatto altro che perseguire le volontà del Medici con l’ardire quindi di collocarvi otto composizioni geometriche in ceramica, tutte realizzate con colori forti ed espressivi. Anche qui dunque crea un corto circuito, inserendo i loghi, certamente ridotti in forme geometriche, delle più importanti banche mondiali.


Divertente come idea, ancor più se si pensa che proprio la famiglia Medici trarrà grande fortuna proprio dalla fondazione di una banca.
Informazioni utili: www.villamedici.it. Tel.06.67611. Orario: 11-19, lunedì chiuso.

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