L’Italbasket vuole puntare sul settebello

Amaro risveglio sotto Ponte Vecchio per la nazionale di basket che ha conosciuto contro la Bulgaria la prima sconfitta nell'era di Simone Pianigiani, uno non tanto abituato a perdere, uno che segue il detto di Spinosa: la paura (di avere una nazionale debole, fotografia esatta del movimento che la esprime) non può essere senza speranza e la speranza senza paura.
Notti fiorentine chiacchierando di basket al tavolo dei fratelli Briganti, pensando a questa Azzurra che resta tenera anche se Andrea Bargnani sembra molto diverso da quello deludente che non si capiva con Carlo Recalcati, anche se Marco Belinelli ha trovato un ruolo ed una strada nel gruppo che lo cerca in tempi giusti, contrariamente all'ultima mortificante esperienza.
La Bulgaria che ci buttò fuori dall'ultimo europeo, come nemesi per una ricostruzione che appare ancora difficile anche se le tre partite al Mandela Forum ci hanno almeno fatto scoprire una squadra con un capo vero ed una coda di giocatori che hanno fatto gruppo. Non fa male perdere quando prepari una serie di 8 partite da giocare fra il 2 e il 26 agosto, fa più male scoprire che dietro gli uomini base ci sono debolezze difficili da colmare se vai sotto con la Polonia e poi devi recuperare 18 punti ai bulgari. Meglio fare chiarezza subito e puntare sui sette-otto uomini che danno garanzie mettendo da parte gli altri. Pianigiani e i suoi preziosi assistenti, Dalmonte sa graffiare, Andrea Capobianco sa sussurrare anche ai piccoli pavoni senza arte e senza parte in commedia, hanno trovato un quintetto base che era in vantaggio sui bulgari e poi ha rimontato i 18 punti di scarto andando avanti anche di 9 quando è finito l'esperimento, ad esempio, sul quintetto di Roma che dovrebbe aver fatto capire quanto fosse difficile far volare la Lottomatica.
Dicevamo degli uomini base e affidare la regia ad Anthony Maestranzi è logico anche se, per tenere lui, non potremo avere un Mason Rocca che a rimbalzo ci farebbe davvero comodo, alla Nazionale e allo stesso Bargnani, alla difesa che sarà l'unica salvezza per poter eliminare Israele e Montenegro oltre a Finlandia e Lettonia. Ora il ventiseienne di Chicago deve uscire dalla fase della conoscenza e del compito senza sbavature, per aggiungere qualcosa, certo lui è il migliore per innescare Bargnani e Belinelli, per dare lo spazio giusto a Mancinelli che potrebbe essere il passatore necessario, più di Gigli che a Firenze ha preso un brutto colpo ad un polso, per la manovra offensiva e, forse, anche a rimbalzo, certo dovrebbe entrare nella pelle di Stonerook che a Siena tira soltanto quando è necessario. Mordente e Carraretto sono certezze per la difesa, per tutto, e andando dietro a loro avremo lo spirito giusto.
La debolezza vera è al centro se Cusin non guarisce, ma resta qualche giorno per lavorarci sopra. Il gruppo si è trasferito a Roma e a fine settimana (24 e 25 luglio) farà un esame difficile a Porec affrontando due volte la Croazia che prepara i mondiali in Turchia. Poi si entrerà nella vera fase del tormento quella che precede l'esordio contro Israele a Bari, il campo base per le 4 partite della Nazionale. Quel 2 agosto dovremo essere davvero pronti fisicamente e mentalmente.

Meglio spaventarsi adesso che piangere dopo su questo basket che ha vissuto giorni amari cancellando dai campionati la Fortitudo, campione d'Italia solo qualche anno fa e Vigevano che ha uno storia bellissima e si trova fuori dai giochi proprio adesso che ha un palazzo nuovo.

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