LItalia allappuntamento con la storia. Per un posto tra le magnifiche 8
10 Settembre 2011 - 02:09Operazione 2 ottobre. Il mondiale di rugby dura un mese e mezzo, tempo necessario per spalmare le fatiche delle venti squadre in campo, ma per noi italiani conta una data sola, quella del primo sabato di ottobre quando allOtago Stadium, a Dunedin, nell'isola del sud, terra di pinguini e di speranze, lItalia del ct uscente Nick Mallett affronterà lIrlanda, una delle nobili britanniche, nella partita che sulla carta dovrebbe decidere lo storico accesso degli azzurri ai quarti di finale, oppure segnare anche questa volta la linea di confine tra chi è ammesso al banchetto del grande rugby e chi deve stare eternamente tra i paria.
Insomma, è la solita storia: quattro anni fa a Saint Etienne fu la Scozia a vietarci la soddisfazione di entrare tra le prime otto, questanno sarà unaltra britannica a farci il test fatidico: unIrlanda che ci è generalmente più indigesta degli scozzesi, visto che labbiamo battuta solo in qualche sfida amichevole, ma che nel Sei nazioni ci ha sempre sbarrato il passo, fino alla clamorosa occasione sprecata questanno al Flaminio quando un drop di OGara a tre minuti dal termine ci strozzò ogni urlo in gola.
La storia dellItalia ai mondiali (se si esclude la terrificante partecipazione del 99) è fatta sempre di piccole illusioni e di amare realtà. Fin dalla prima edizione, proprio qui in Nuova Zelanda, nell87, quando la vittoria sulle Figi non fu sufficiente a farci scavalcare lostacolo del primo turno e fummo eliminati per differenza mete. Fino al 2007, quando la Scozia non si dimostrò la solita vittima sacrificale e ci mandò a casa con le cornamuse nel sacco.
Adesso però il passaggio del turno non può essere più un optional. La nostra nazionale fatta di molti professionisti che giocano in campionati importanti, di tanti naturalizzati che ci fanno perdere un po di verginità azzurra ma dovrebbero almeno darci un po di peso internazionale, di gente che ormai è abituata da anni a confrontarsi regolarmente con le migliori scuole del mondo, deve mettere i quarti di finale come obbiettivo minimo. LIrlanda è forte (anche se non è più quella del grande slam di un paio danni fa) ma non è su un altro pianeta.
Nick Mallett (nella foto) infonderà agli azzurri tutto lorgoglio che lo sta sostenendo in questa avventura agli antipodi: il ct vuole lasciare la panchina azzurra regalando alla federazione mille rimpianti. Andare a un mondiale con un tecnico già dimissionato può essere pericoloso, ma lautorevolezza del personaggio non dovrebbe lasciare spazio a distrazioni e cali di tensione.
Cominciamo questa notte con lAustralia (alle 5.30 italiane, diretta SkySport2), forse la principale candidata al titolo, e proprio i Wallabies hanno dato una misura del valore della nostra nazionale: i canguri saranno subito in campo con la squadra più forte, nessuna pretattica, nessun risparmio. Uscire a testa alta da questa sfida sarebbe la ricetta migliore per andare a cucinare gli irlandesi il 2 ottobre.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.