Politica

L’Italia dei clandestini: ce ne sono 500mila Espulsi solo due su 100

Il Viminale ne ha identificati solo 124mila: ricevuto il foglio di via, quasi tutti restano. Fallito il decreto sicurezza introdotto dopo il delitto Reggiani: appena 40 i romeni pericolosi rimpatriati

Emanuela Fontana

da Roma

In Italia vivono in questo momento almeno 540mila clandestini. Il dato è venuto improvvisamente a galla nelle ultime settimane: sono le domande eccedenti rispetto ai posti previsti dal decreto flussi varato dal governo Prodi. Cinquecentoquarantamila stranieri irregolari che ora il futuro governo dovrà gestire.
Ma è una stima al ribasso: secondo l’ultimo dato del Viminale vengono rintracciati 124mila clandestini l’anno. Questi rappresentano però soltanto un quarto della presenza irregolare in Italia. «Un dato in preoccupante crescita - spiega al Giornale Alfredo Mantovano, di An, già sottosegretario all’Interno del precedente governo Berlusconi -: due anni fa le stime del Viminale parlavano di 300mila clandestini, ora siamo vicini ai 600mila».
Guardando le cifre delle espulsioni effettive, si capisce in fretta come mai questa presenza irregolare si gonfi di anno in anno. Un esempio: nel 2006 sono stati espulsi «davvero», con riaccompagnamento alla frontiera, 13.397 clandestini. Ma gli identificati erano stati 124.383, e i clandestini reali molti di più, almeno mezzo milione, come detto. La proporzione è di circa un clandestino espulso dall’Italia su dieci identificati. E si parla sempre dell’universo dei clandestini noti, non quello che sfugge alle maglie dei controlli: in questo caso si arriva all’assurda statistica di 2 espulsi circa ogni 100 irregolari.
Il trend mostra come nei primi anni dopo l'entrata in vigore della legge Bossi-Fini il numero degli espulsi reali sia aumentato, ma sia poi bruscamente diminuito nel 2006, con una tendenza non buona per il 2007: nel 2002 furono espulsi il doppio dei clandestini, 25.226, con un dato pressoché uguale degli identificati.
E gli altri? Molti ricevono solo il cosiddetto foglio di via. Nel 2006 sono stati 77562 gli invitati «ad allontanarsi». Quanti sono quelli partiti realmente? Duemilatrecentonovantasei, un trentacinquesimo. Più di 75mila sono rimasti.
E anche i cpt, i centri di accoglienza temporanea introdotti dalla legge Turco Napolitano del ’98, sembrano avere maglie larghe. Nel primo trimestre del 2007, sono transitati 1799 clandestini, ma quelli espulsi sono stati 724. Gli altri si presume siano liberi: più della metà riesce a non farsi identificare ed esce per scadenza dei termini. C’è ancora molto da lavorare anche sugli accordi con le Nazioni di provenienza: nel 2006 solo 8298 irregolari sono stati riaccolti senza problemi dai Paesi natii.
L’insuccesso della politica di contrasto all’immigrazione clandestina ha avuto un riflesso anche sulle espulsioni dei romeni. Essendo cittadini comunitari, potevano essere allontanati con procedure veloci soltanto con un decreto ad hoc, quello varato dal governo Prodi a novembre, all’indomani dell’omicidio di Giovanna Reggiani. Molte polemiche del centrodestra riguardarono proprio la tempistica: la Romania ha fatto ingresso nella Ue l’1 gennaio del 2007 ed erano ben noti sia prima che dopo quella data i problemi legati alla presenza rom in Italia. Dopo il decreto furono annunciate liste di espulsioni, si parlò di 5mila nominativi. Francesco Rutelli ora dichiara che le espulsioni sono state 280. «Fesserie, sono state solo 30-40», gli risponde Mantovano: «Il numero di Rutelli si riferisce a tutti i provvedimenti varati, non a quelli eseguiti. La gran parte dei 280 sono foglietti. Ci aspettiamo i dati reali da Amato».

Il decreto non è comunque mai diventato legge perché non è stato convertito dalle Camere.

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