«L’Italia non rischia di perdere gli Europei 2012»

Marcello Di Dio

da Roma

«Sarò responsabile e prudente». Usa il profilo basso Giancarlo Abete, il vice di Carraro, nel giorno in cui viene chiamato a reggere il timone di una barca che rischia di affondare. E a chi gli fa già gli auguri per la nuova avventura da presidente, lui risponde che «la realtà attuale è che c’è una lettera di dimissioni e a me compete l’ordinaria amministrazione». Che comprende soprattutto la convocazione di un Consiglio federale, programmato per il 16 maggio («per non sovrapporsi alle convocazioni di Lippi previste per il 15», precisa Abete), nel quale tutte le componenti dovranno accettare o respingere le dimissioni di Carraro.
Ieri l’insediamento di Abete a reggente della Federcalcio, consumatosi nelle due ore di colloquio al Coni con il presidente Petrucci, il segretario Pagnozzi e i vicepresidenti Agabio e Pancalli, presente il segretario Figc Ghirelli. Nell’incontro Abete ha tracciato le linee guida di una federazione che a un mese dai Mondiali si ritrova decapitata e con una nuova bufera in arrivo. Petrucci ha escluso, almeno per ora, l’ipotesi commissariamento ma vigilerà sul lavoro del vicepresidente vicario, che martedì pomeriggio dovrà relazionare su quanto avverrà nel Consiglio federale più importante degli ultimi mesi. Il giorno dopo l’argomento Figc sarà all’ordine del giorno di una Giunta del Coni.
La settimana che precederà il consiglio sarà un susseguirsi di colloqui con le varie componenti al fine di capire il possibile intendimento. «Chiedo a tutti una riflessione a 360 gradi», ha detto Abete che proverà a far ripartire la macchina in una situazione di emergenza (il gesto di Carraro) e di imbarazzo (due consiglieri, Mazzini e Giraudo, finiti nelle intercettazioni ma ancora in piedi). In linea di massima - nonostante una piccola resistenza della Lega di A e B che potrebbe però essere superata già domani nell’incontro di Milano - martedì in via Allegri verranno accettate le dimissioni di Carraro. A molti infatti non è piaciuta la sua mossa inattesa dopo le dichiarazioni quasi «battagliere» di venerdì. Dunque, a differenza di quanto avvenne dopo la spedizione in Portogallo, stavolta sarà tutto diverso.
Ora è il momento di trovare il sostegno, anche politico, quello che è mancato a Carraro nel momento dell’addio. C’è da portare avanti il progetto Mondiale, quello dell’Europeo Under 21, ma anche la candidatura per l’organizzazione di Euro 2012. «Fifa e Uefa hanno dato rassicurazioni sulle capacità inalterate del nostro paese - il giudizio di Abete, parzialmente smentito dall’organismo continentale del calcio -.

Ma siccome la decisione verrà presa il 7 e 8 dicembre, c’è tempo, abbiamo altre urgenze». Intanto annuncia l’ultimo atto di Carraro: nella lista dei funzionari (consegnata già alla Fifa) che accompagneranno gli azzurri non ci sarà Innocenzo Mazzini. Al suo posto Gabriele Gravina.

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