Francesco Rizzo
Al Pacino batte l'ispettore Derrick 3-0. «Dobbiamo giocare un punto, un set, una maledettissima gara alla volta», detta il ct azzurro del volley Gian Paolo Montali citando Ogni maledetta domenica, il celebre film proprio con Pacino nel ruolo di un allenatore di football americano. È uno slogan che il tecnico emiliano sventola da inizio mondiale ma è anche l'eccitazione per aver cominciato la seconda fase del torneo con una vittoria difficile da discutere: 25-23, 25-22, 25-16 ai giganti tedeschi, che sembravano un muro spara-palloni ma che gli azzurri hanno disinnescato, risolvendo l'equilibrio della gara. Insomma, come Derrick, il detective tv tedesco, ha poche sfumature rispetto al «paisà» del Bronx, così le ambizioni della Germania sbiadiscono lentamente davanti a ciò che di buono sa fare l'Italia.
Il servizio tedesco, uno degli aspetti più temuti, è un problema pure per i tedeschi: 16 dei nostri 75 punti sono frutto di battute sbagliate dalla Germania. Il muro, altro pericolo segnalato alla vigilia, incide ma non cambia la partita. Il centrale Stefan Hubner entra nel club degli «osservati speciali» che, in questo mondiale, contro gli azzurri, non fanno troppo male. E poi viene in mente una delle regole-Montali: nascondere i nostri limiti facendo emergere i pregi. Fei e Cisolla sanno mordere al servizio, Papi può sorprendere a muro ed è proprio con queste armi che il terzetto-Sisley spacca nel finale il decisivo secondo set. Aggiungete la difesa, Corsano in ricezione, la «presenza» di Vermiglio (regia, 2 ace, 3 muri).
«Abbiamo vinto sul piano tattico», commenta Montali, che ha confermato Semenzato titolare al centro, «fermando le loro fonti di gioco, battendo bene, crescendo in attacco e subendo pochi punti, un dato utile per la classifica. Ora non sottovalutiamo Cuba».
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