L’Italia trova un porto per la nave dei disperati

Alla fine il loro viaggio finirà in Italia. Prima una telefonata tra Barroso, Berlusconi e leader maltese Lawrence Gonzi per decidere la sorte dei naufraghi, poi il messaggio della Farnesina mette fine al primo round. Il ministro dell’Interno Roberto Maroni e il Ministro degli Esteri Franco Frattini, in stretto coordinamento con il presidente del Consiglio, «sono giunti alla determinazione di accogliere in Italia gli immigrati, tenuto conto della perdurante indisponibilità del governo maltese malgrado le sollecitazioni rivoltegli dal presidente della Commissione europea Barroso». Finisce così, anche questa volta, il rimpallo tra Italia e Malta.
Giovedì sera una carretta del mare con a bordo 140 disperati rischiava di affondare in mezzo al mare. Poi il mercantile turco Pinar li aveva visti e soccorsi. Salvi. A terra scoppia la lite tra i Paesi vicini. Chi deve intervenire? Chi deve prendersi cura dei clandestini? L’Italia sosteneva che la nave, che ha soccorso gli immigrati a poco più di 40 miglia al largo di Lampedusa, avrebbe dovuto sbarcare i clandestini a Malta. Malta ribadisce invece che, secondo le convenzioni internazionali, gli immigrati dovrebbero essere portati nel posto sicuro più vicino, che è Lampedusa. Da giovedì sera Asik Tuygu, il capitano del mercantile attendeva ordini. Supplicava la fine della lite da terra per poter dirigersi verso un porto. La situazione a bordo era ormai insostenibile. Oltre ai 13 uomini dell’equipaggio ci sono gli extracomunitari salvati, 35 donne, due incinte. Su una scialuppa il cadavere di una donna incinta. I viveri sono sempre più scarsi e le condizioni igieniche precarie rendono allarmante la situazione a bordo, come aveva denunciato sabato l’armatore. Intanto a terra la situazione è sempre più tesa. Il ministro Maroni è il primo a sbottare: «Malta è scorretta. Non lasceremo che la situazione umanitaria degeneri, ma Malta è colpevole di un’applicazione scorretta e censurabile». Anche secondo il ministro degli Esteri Frattini «il governo di Malta non ha rispettato le regole sulla ricerca e soccorso». Poi finalmente ieri sera la svolta: il Pinar attraccherà in Sicilia, probabilmente a Porto Empedocle.

«La decisione è assunta in considerazione della dolorosa emergenza umanitaria verificatasi a bordo del mercantile». Ma la tensione tra i due Paesi resta alta. Maroni sta già predisponendo un dettagliato dossier sul caso per la Commissione europea, affinché intervenga per assicurare una soluzione politica.

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