L’Italia va ko Ora l’Europeo è già a rischio

L'anima dell'Italia resta sul legno di Cagliari per una sconfitta ai supplementari che potrebbe voler dire limbo europeo, esclusione già oggi dai grandi giochi anche se ieri sera mentre Recalcati cercava una squadra i francesi cominciavano a beccarsi. Forse non è proprio finita, ma certo le speranze sono ridotte al minimo ed è un peccato perché la spinta di una vittoria avrebbe ricucito tutto in una squadra che non ha mai trovato slancio da Bargnani, che ha avuto 24 punti da Belinelli, ma, soprattutto, si è ritrovata nel momento in cui Mancinelli, purtroppo uscito per una lussazione alla spalla sul più uno, il momento chiave del terzo quarto, Gigli, l'esordiente Cusin e Mordente avevano indicato la strada. Amarezze, rimpianti e tante recriminazioni sul complesso che ha appesantito la gestione di questa partita chiave purtroppo perduta. Ora si va in Filanda aspettando la rivincita del 14 a Pau per sapere se l'Europa non ci vuole davvero più.
Cagliari allarga le sue braccia per Azzurra tenera, arriva anche il presidente del Coni Petrucci, ma tanto affetto non toglie il ghiaccio dalla testa dei ragazzi d'oro che arrivano dalla Nba: Belinelli parte sparando un tiro che non prende il ferro, Bargnani fa un fallo in attacco. Mentre Recalcati prova a capire cosa passa nella testa di una squadra che non può correre, per non essere travolta dall'atletismo dei francesi, Vincent Collet cerca fra i suoi assi della Nba e le cose si mettono già male nel primo quarto con l'Italia sotto anche di 11, ma, come sempre succede, se guardi oltre la siepe della presunta ricchezza magari trovi qualcosa: entrano Mordente, Mancinelli e l'esordiente Marco Cusin. Da incudine diventiamo martelli. Il nuovo acquisto dell'Armani crea per tutti, Mordente graffia e Cusin ci dà sostanza e persino l'unico vantaggio dopo 16'09 (25-24), ma la Francia scatena Pietrus e Diaw nello stesso momento in cui l'Italia torna ai ragazzi d'oro. Parziale di 0-9 in meno di 2 minuti con la gente che mormora perché ormai sembra evidente che gli estranei vengono dal pianeta americano.
Al riposo lungo 29-35, con l'angoscia di non poter prendere decisioni definitive perché ci vuole coraggio per mettere a sedere chi non ha orecchio per queste sfide di pura fede.
Nel terzo quarto Belinelli torna però ad essere falco, ma sono i tiri da 3 di Vitali, i recuperi di Gigli e le invenzioni di Mancinelli a dare respiro mentre Bargnani resta un corpo estraneo mentre la Francia diventa gigiona e dopo un fallo intenzionale su Belinelli l'Italia torna avanti, ma la maledizione di questo girone infernale ci ruba Mancinelli che prende un colpo forte alla spalla (lussazione) e deve uscire quando Vitali ancora da 3 ci dà il 51-49. Al riposo 51 pari.
Nel quarto tempo Belinelli dà il meglio mentre i francesi cominciano a beccarsi e a non capirsi più con l'allenatore.

Fruste alzate e finale spalla a spalla con Belinelli che pareggia ai liberi a 34" dalla fine. Batum, uomo chiave, un talentone, potrebbe punirci ma il suo tiro non prende neppure il ferro. Supplementari prima nel sogno con il più 5 e poi con la mortificazione della carne per il 77-80 finale.

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