L’obiettivo La caserma che rischiò di diventare moschea

Il primo attentato subito dalla caserma «Santa Barbara» di piazzale Perrucchetti può essere letto come un atto simbolico anche perché colpisce l’unica unità operativa rimasta in città. Infatti il 3° Bersaglieri, finora in viale Suzzani, sarà trasferito a Capo Teulada entro novembre. Ma anche per la «Santa Barbara» correvano voci di un nuovo dislocamento a Bellinzago Novarese, lasciando così Milano senza più insediamenti dell’esercito, ad esclusione del Comando Lombardia oggi a Palazzo Cusani. Questo possibile trasferimento ha fatto ipotizzare che i terreni adiacenti alla Perrucchetti, di proprietà del demanio militare, o un’area ricavata dalla stessa caserma, una volta smilitarizzata, potessero ospitare la moschea in cerca di una sede.

È il 1887 quando il Reggimento di Artiglieria a Cavallo con le «Voloire», nate nel 1831 a Venaria Reale (Torino) dall’idea di Alfonso Ferrero della Marmora di una artiglieria snella e veloce sui campi di battaglia, si stabilisce a Milano nella caserma di porta Vittoria, poi abbattuta nel 1936 per far posto al Palazzo di Giustizia. Da allora il reggimento ha come sede la caserma di piazzale Perrucchetti, tanto da essere popolarmente chiamata col nome del piazzale. DaCar

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