da Parigi
Cè qualcosa di vecchio e al tempo stesso di nuovo nella Francia di oggi: la voglia di rispettare lidea del «diritto». Questa è lopinione del regista italiano Pasquale Squitieri, che vive tra Roma e Parigi, dove sta mettendo a punto il film sulla sua compagna Claudia Cardinale, concepito e realizzato con Giordano Bruno Guerri. Squitieri risponde alle domande del Giornale sia come osservatore della vita politica francese sia come regista cinematografico in procinto di fornire la sua nuova realizzazione alle reti televisive italiane e straniere.
Sarkozy è ormai saldamente insediato allEliseo e dispone di una maggioranza parlamentare. Qual è, secondo lei, la chiave della popolarità del presidente? Che cosa ha favorito un successo tanto rapido?
«La sua volontà e la sua determinazione nel riaffermare lidea del diritto. Altrove si parla soprattutto di libertà e molti fanno i furbi nellutilizzare questo termine. In Francia cè chi - come appunto Sarkozy - preferisce parlare di diritto e vuole ripristinarlo laddove viene sistematicamente violato. Un Paese moderno deve saper garantire il rispetto del diritto. Questo è fondamentale nellottica dellattuale inquilino dellEliseo. Sarkozy faceva di mestiere lavvocato e anche questo elemento ha il suo peso nella sua attuale sensibilità politica».
In Francia cè chi descrive Sarkozy come un conservatore. Lei che ne pensa?
«Penso che Sarkozy sia un rivoluzionario radicale, deciso a cambiare la società proprio nel senso della riaffermazione, della riabilitazione e del comune rispetto dellidea del diritto. Sarkozy ha in mente un programma di trasformazione della società e questa è per lui la cosa che conta di più. Eccolo chiamare al governo persone che hanno idee politiche diverse dalle sue, ma che possono aiutarlo a realizzare quel programma. È il caso di Bernard Koucher, un uomo molto rispettato in Francia e allestero, a cui è stato affidato il Quai dOrsay».
Il governo del primo ministro François Fillon si avvia a un rimpasto, ma le modifiche non saranno enormi. Che cosa pensa di questo governo?
«Sarkozy ha voluto un governo capace di rispettare e di far rispettare lautorità della Repubblica. Purtroppo questa frase non dice molto a noi italiani, ma in Francia il suo significato è percepito come fondamentale: bisogna rispettare lautorità della Repubblica».
Che cosa pensa dei primi interventi pubblici di Sarkozy da capo dello Stato?
«Sono discorsi in grado di riunificare i francesi sulla base del rispetto del diritto. Lui non vuole dividere la gente in destra e sinistra. Ha in mente valori che vuole far comprendere e rispettare. È convinto che la libertà di tutti possa dipendere solo dal rispetto per il diritto».
Un rispetto di cui lei parla anche nel suo prossimo film su Claudia Cardinale...
«Io parto dalla rivoluzione di Burghiba nel 1956 in Tunisia, Paese in cui Claudia viveva. Burghiba manda via i francesi senza sparare un solo colpo di fucile. Assume il potere sulla base dei valori che i francesi gli avevano insegnato, a cominciare appunto dallidea del diritto. Chiede agli occupanti di andarsene per essere coerenti con se stessi e con i loro valori repubblicani e al tempo stesso afferma lidea della laicità togliendo spazio a pericolose correnti di integralismo religioso islamico».
E poi?
«La storia di Claudia Cardinale è quella di unartista straordinaria, che ha girato molti film in tutto il mondo e che in tutto il mondo è notissima. Talvolta i film a cui ha partecipato come protagonista sono coincisi con momenti particolarmente rilevanti per la storia dei Paesi in cui venivano ambientati. Il film è loccasione per una serie di riflessioni».
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