Roma Il bollettino di guerra proveniente dalla Nigeria è solo l’ultimo caso di «cristianofobia » emerso negli ultimi tempi. E non a caso papa Benedetto XVI tanto nella benedizione Urbi et Orbi quanto nell’Angelus di Santo Stefano ha stigmatizzato le persecuzioni contro i cattolici in molti Paesi: dalla Cina all’India al Medio Oriente passando per Pakistan e Filippine. Dall’inizio del XXI secolo i martiri cristiani avrebbero già toccato quota 165mila unità nelle aree più rischiosa per la libertà di confessione. Il ministero degli Esteri ha fortemente stigmatizzato gli eventi accaduti nella Nigeria centrale, ma per il mondo politico italiano sarebbero necessarie azioni ben più incisive di una pura e semplice reprimenda. Soprattutto, considerato che il direttore della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi, anche ieri ha puntualizzato che il messaggio del Pontefice riguarda la necessità di «insistere sul diritto di praticare esplicitamente e liberamente la fede cristiana in tutte le aree del mondo». Tuttavia c’è un piccolo problema politico: l’iniziativa bipartisan avviata dal questore della Camera Antonio Mazzocchi (Pdl) e sponsorizzata dal sottosegretario Santanchè è bloccata da due mesi a Montecitorio perché il presidente Gianfranco Fini non l’ha ancora calendarizzata. «È una mozione firmata da 60 parlamentari di tutti i partiti, inclusi Pd e Idv, per affrontare la tematica della cristianofobia e che impegna il ministro Frattini non soltanto a richiamare gli ambasciatori ma a porre sotto scrutinio le relazioni commerciali con questi Paesi considerato che alcuni di essi ricevono dall’Italia contributi a fondo perduto». Insomma, per il parlamentare del Pdl e presidente dei Cristiano-riformisti è necessario passare dalla diplomazia soft a quella hard perché «in questo momento nel mondo sono perseguitati 200 milioni di cristiani». L’elenco è tragico: «da agosto 2008 in India c’è uno sterminio, in Nigeria da marzo 500 cristiani sono stati massacrati a colpi di machete da tribù di nomadi musulmani, mentre in Irak subiscono estorsioni, rapimenti, torture e omicidi». Mazzocchi ha scritto una lettera al presidente della Camera, Gianfranco Fini, affinché nella prossima conferenza dei capigruppo sia finalmente posta all’ordine del giorno la mozione sulla cristianofobia. Il deputato questore evita qualsiasi retropensiero sul laicismo finiano, ma sottolinea come in questi due mesi siano state discusse mozioni dell’opposizione di minore rilevanza. «Forse sottolinea - qualcuno vuole bloccarla perché la Chiesa si è espressa a favore dell’operato del governo e della maggioranza sui temi etici». Mazzocchi ha sottolineato come l’ultimo richiamo di papa Ratzinger ai politici italiano sia stato accompagnato da una «venatura di tristezza perché è necessario difendere anche il diritto di credere quando si è già operato positivamente in tema di diritto alla vita e di scuole cattoliche». Non è un riferimento casuale. La «cristianofobia» riguarda anche l’Occidente ma in maniera diversa.
È sempre più diffusa una certa intolleranza nei confronti di chi professa principi cattolici e non laico-relativistici. «La cultura laicista e di sinistra - conclude Mazzocchi sta azzerando determinati valori che sono anche laici come la sacralità della vita, messa in discussione dall’eutanasia ».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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