L’odissea per salire in traghetto: un chilometro a piedi con valigia

Il Codacons denuncia il disservizio al terminal di Sampierdarena e minaccia il blocco dello scalo

Voglia di vacanza, solito assalto ai traghetti: nel porto della Lanterna, le banchine «dedicate» si preparano anche quest’anno a ricevere gli eserciti di passeggeri in arrivo e in partenza. Si preparano a ricevere? «Mica vero!» sbotta il Codacons Liguria, l’organismo di difesa dei consumatori totalmente e invariabilmente indifesi. E spiega: «Ogni volta, la stessa storia. Quando è il momento di salire a bordo (ma più o meno la stessa cosa succede per chi sbarca dal traghetto) i viaggiatori si trovano improvvisamente alle prese con il disservizio che contraddistingue il terminal».
Il problema più acuto sembra essere quello della distanza che separa l’accesso alla banchina dal vero e proprio ingresso a bordo: «I turisti - lamenta l’avvocato Diana Barrui, responsabile del Codacons Liguria - sono costretti a fare un lungo percorso a piedi, trasportando i bagagli. E se dico lungo è perché è tale davvero: oltre un chilometro!». Chi non è a bordo di un’auto, e cioè ha preferito o dovuto fare a meno di una quattroruote, è in balìa della maratona obbligata, che fra l’altro si trasforma spesso in una gimcana fra i veicoli a motore che avanzano a passo di lumaca verso l’enorme pancia del traghetto.
«È vero - aggiunge l’avvocato Barrui - che esiste un ascensore. Uno solo però, con tutte le conseguenze del caso. E allora, anche questo servizio che potrebbe alleviare decisamente le pene dei viaggiatori si trasforma in una beffa: chi riesce ad arrivare in prossimità dell’ascensore, è costretto a mettersi in coda, con attese che durano anche molte decine di minuti». E considerando - insiste il Codacons Liguria - che ogni nave trasporta in media 2.700 passeggeri, la ressa, le attese (e il malcontento) raggiungono livelli insostenibili. «A meno che - aggiunge ancora Diana Barrui - non si voglia rischiare di rompersi l’osso del collo prendendo le scale. Con tutta quella gente, e con le valigie al seguito, salire e scendere quei gradini diventa una vera e propria missione impossibile».
Ecco perché i responsabili del «Coordinamento di associazioni per la tutela dell’ambiente e dei diritti di utenti e consumatori» hanno chiesto più volte all’Autorità portuale di Palazzo San Giorgio, anche tramite l’Associazione Sarda Tellus («i cui soci viaggiano i continuazione da e per la Sardegna»), di mettere a disposizione dei passeggeri almeno un pulmino per il trasporto di persone e bagagli fino al terminal traghetti. Niente da fare: al momento, l’Authority ha detto no. «Di questo passo - minaccia l’avvocato Barrui - ci costringeranno a bloccare il porto. Oltre tutto, a patire le conseguenze peggiori sono gli anziani: non possono neppure far conto su parenti o amici che possano venire a prenderli abbastanza vicino alla nave. Anche per loro, dunque, è inevitabile l’odissea a piedi in banchina».


La conclusione è sconfortante: «Il disagio è già avvertito pesantemente adesso - sostiene la responsabile del Codacons Liguria -. Figuriamoci in piena estate, quando arriverà il grosso dei vacanzieri. O si prendono provvedimenti urgenti, o lo scalo passeggeri diventerà ingestibile».

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