Cronaca locale

L’odissea della valigia scassinata

Voglio segnalare al Giornale un grave episodio accadutomi lunedì sera all'aeroporto di Linate. Dopo essere atterrati ci siamo diretti verso la zona ritiro bagagli e ci siamo trovati di fronte una marea di persone in attesa da ore delle proprie valigie. Dopo aver chiesto informazioni ad altri passeggeri abbiamo saputo che le valigie non venivano messe sugli appositi tapis roulant dagli addetti. Ovvero i bagagli erano stati scaricati regolarmente dagli aerei, trasportati nella zona di smistamento, ma nessun addetto si preoccupava di caricarli sui tappeti. Questo per ore. La voce che circolava era che c'erano solo due o tre addetti per tutto l'aeroporto.
A un certo punto un piccolo gruppo di persone si sono infilate nel vano di un tappeto fermo e sono andate nello spazio retrostante per cercare di prendersi i bagagli. Alcuni ne sono usciti con delle valigie (e speriamo che fossero persone oneste e che fossero davvero le loro) e questo ha scatenato la rabbia di un gruppo più numeroso di persone che hanno forzato i sigilli di una porta antipanico che dà accesso ad una zona riservata al personale e si sono riversate nella zona smistamento bagagli creando una grande confusione. Solo allora sono intervenuti dei poliziotti e hanno obbligato le persone a uscire. Coincidenza, dopo 5 minuti i tappeti hanno ripreso a funzionare e magicamente sono apparsi i bagagli. Quindi gli addetti c'erano. Alla mia valigia è stata forzata la serratura, ma non mancava niente. In più nello spazio tra un tapis roulant e un altro - dove di solito si sosta in attesa - erano abbandonate decine e decine di valigie in «transito» cioè che dovevano essere caricate su qualche altro aereo in partenza. Peccato che fossero completamente prive di protezione o controllo di qualche responsabile. Avrei potuto tranquillamente prenderne una, due o cinque e nessuno mi avrebbe detto nulla.
Rimango ogni volta sbalordita da queste situazioni. Non è possibile che accada sempre in Italia.

Cose così avvengono solo da noi. Basta!

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