Questi appunti di Giorgio Bassani vengono pubblicati ora per la prima volta grazie alla cortesia della famiglia in occasione del cinquantesimo anniversario della vittoria dello scrittore ferrarese al Premio Strega.
Gli appunti provengono da tre quaderni manoscritti che risalgono al tempo della guerra. Il primo, scritto a Ferrara, è del 1941; il secondo è un diario romano di gennaio e marzo 1944; il terzo, più corposo, risale ai mesi di giugno e luglio dello stesso anno, trascorsi tra Roma e Napoli. La forma è estremamente frammentaria: brevi prose, spunti per racconti o romanzi, qualche citazione sparsa (Alfieri, Schiller, T.S. Eliot...), rapidi resoconti diaristici di incontri o avventure di quei giorni convulsi. Tutto si alterna senza ordine, con pochissime date e rari fili conduttori.
Eppure, anche in questo stato, molti degli appunti hanno un valore non solo documentario: costituiscono una vera e propria officina, che contiene in nuce ambientazioni e storie poi destinate a trovare posto negli scritti del narratore maturo. Naturalmente spicca la Ferrara borghese della prima metà del Novecento; ma anche gli squarci su Roma e Napoli in tempo di guerra non mancano di originalità. E a tratti lo stile ha la forza delle prose maggiori: «Il cavallo stramazza davanti a casa mia. Ha la pancia gonfia, respira faticosamente. Due soldati ubriachi gli si fanno attorno, lo sospingono a morire. Il padrone ha laria duna ruffiana ipocrita che congiura con la morte. Lo rialzano. Gli portano dellacqua. Il cavallo rifiuta. Barcolla. Piscia faticosamente. Lo rimorchiano verso un giardinetto. Acqua nel culo! Lo portano a morire. Come ha sonno, nel caldo, nel sole...».
Particolarmente interessante è, nel terzo quaderno, lalternanza di prose e poesie. Queste ultime, a eccezione di qualche inedito, sono state raccolte in Storie dei poveri amanti, una plaquette pubblicata a Roma nel 1945, ristampata in altre occasioni.
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