«L’Onda? Ragazzotti che si credono dei guerriglieri»

Roma.Gli studenti dell’Onda protagonisti degli scontri con la polizia nella città universitaria di Roma? «Sono guerriglieri e verranno trattati come guerriglieri». Anzi. «Non hanno neppure la dignità dei guerriglieri ma sono soltanto quattro ragazzotti in cerca di sensazioni».
Decisamente il ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, non teme di farsi dei nemici. Dopo aver definito «fannulloni» gli impiegati statali, dopo aver fatto infuriare i medici sostenendo che tra loro ci sono «macellai», Brunetta questa volta sferra un uppercut ai protestatari sempre in piazza contro le riforme del governo che il ministro ritiene una piccola minoranza anche se assai rumorosa.
«Non vedo molta protesta ma ogni tanto delle azioni di guerriglia da parte dell’Onda, ma vedo pure che nelle votazioni degli organi di rappresentanza degli studenti l’Onda non esiste - osserva Brunetta -. Sono un democratico quindi credo molto più al voto che alle azioni di guerriglia. L’Onda non l’ho vista nelle recenti elezioni degli studenti quindi sono dei guerriglieri e verranno trattati come tali».
Un diluvio di proteste si abbatte immediatamente su Brunetta accusato, fra gli altri, dall’ex ministro della Pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni, «di soffiare sul fuoco e fomentare gli animi additando genericamente come guerriglieri gli studenti». Dall’Italia dei Valori si leva la voce di Massimo Donadi che definisce quelle di Brunetta «parole incendiarie da piccolo duce». Di «provocazione pericolosa» parlano pure il segretario di Rifondazione Paolo Ferrero e Paolo Cento dei Verdi-Sinistra e Libertà.
Riemerge pure Mario Capanna per ricordare che quando protestava lui «nemmeno i ministri democristiani dell’epoca si permettevano di emettere giudizi così sommari, miopi e pericolosi».
Indignati gli studenti dell’Onda chiedono le dimissioni immediate di Brunetta, definito l’unico vero guerrigliero reo di fare dichiarazioni degne «dei peggiori regimi sudamericani».
Brunetta incassa gli attacchi, non si sogna neppure di rimangiarsi quello che ha detto ma anzi rilancia. «Mi sono sbagliato - replica in tono sarcastico alle accuse -. Questi studenti non hanno la dignità dei guerriglieri che sono una cosa seria, questi sono quattro ragazzotti in cerca di sensazioni più o meno violente che non rappresentano nessuno, che fanno perdere tempo alla polizia che dovrebbe essere impiegata in cose più serie, che non hanno seguito nelle università». E se «Fioroni e il Pd li difendono», Brunetta prende atto «che il Pd difende quattro ragazzotti in cerca di sensazioni» mentre lui preferisce stare «dalla parte dell’ordine pubblico, delle regole e di chi vuole manifestare democraticamente, dalla parte dei rappresentanti degli studenti, non di questi signori che per avere una qualche visibilità usano la violenza».
Il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, interviene per gettare acqua sul fuoco delle polemiche. «Brunetta a volte usa toni forti e provocatori ma le sue parole vanno interpretate - dice la Gelmini -.

Il diritto a manifestare va sempre rispettato ma la dimostrazione del dissenso non deve mai trascendere nella violenza ed è questo il senso delle dichiarazioni del ministro».
Il ministro per le Politiche Giovanili, Giorgia Meloni invece punta il dito contro i centri sociali che «si sono impossessati del nome Onda, originariamente rappresentativo di un movimento spontaneo e non violento».

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